Sky non può intraprendere attività sulla piattaforma digitale terrestre, né come operatore di rete né come fornitore di servizi pay tv al dettaglio fino al 2011. Ma il network televisivo ha chiesto uno sconto in un documento di consultazione che Bruxelles ha inviato alle aziende del settore per avviare una consultazione pubblica.
News Corp ha chiesto che Sky Italia possa richiedere l’autorizzazione a essere ammessa a partecipare alla futura procedura per l’assegnazione delle nuove frequenze disponibili in banda televisiva per sistemi di radiodiffusione digitale terrestre in Italia, limitatamente ai fini della radiodiffusione di contenuti televisivi in chiaro fino alla scadenza degli impegni.
La Commissione, in attesa di prendere una decisione, che potrebbe arrivare già entro la fine della primavera e che potrebbe essere positiva per via delle mutate condizioni di mercato, ha deciso perciò di sondare il terreno del mercato italiano. Mercato che, secondo le prime indiscrezioni, risponderà entro il 22 marzo con un “no” all’unanimità: nessuna azienda operante nel settore (da Mediaset alla Rai passando per Telecom e le reti locali) reputa positivo rivedere le condizioni poste a Sky da Bruxelles prima del termine. A questo punto mancano i pareri delle autorità di controllo italiane (Antitrust e Agcom), che non si sono ancora espresse ma lo faranno a breve.