Dopo l’annuncio di Mediaset che nei prossimi mesi lancerà “Infinity” una piattaforma che, come evoca il suo stesso nome, consente una visione non stop, è arrivato il turno di Rupert Murdoch, patron di Sky, di calare l’asso nella manica, anticipando il lancio di River in Italia.
Si tratta di un nuovo catalogo di contenuti destinato alla rete, sulle orme del collaudato Now tv già attivo nel Regno Unito dal 2012.
Con questa mossa a sorpresa, Sky ha una duplice finalità: la prima è quella di ampliare la propria offerta e di accrescere il numero dei suoi utenti (attualmente 4,7 milioni), la seconda è quella di fare piazza pulita della concorrenza, battendo sul tempo rivali del calibro di Netflix, Hulu e Amazon, tutte piattaforme di tv on line accessibili negli Stati Uniti, che hanno manifestato l’intenzione di voler sbarcare anche nel Belpaese.
Visto il successo che in tutto il mondo sta riscuotendo la tv via web, è facile ipotizzare che il wi-fi, nel giro di pochi anni, sarà l’evoluzione naturale del broadcast.
Per questo motivo Sky ha deciso, nel giro di 2-3 mesi, di rendere possibile l’accesso a River grazie ad un app compatibile con pc, smartphone, tablet e perfino con console di videogiochi.
E’ possibile che, al momento del lancio, il nome del servizio non sarà più River perché si sta cercando un altro nick name più appropriato all’offerta commerciale.
In verità già l’anno scorso, la nota piattaforma satellitare ha esordito con un’altra proposta on line, riservata però soltanto agli abbonati Sky che posseggono un particolare dispositivo (si tratta di Sky Go). Con River, questo limite sarebbe superato perché una volta scaricata l’applicazione, chiunque potrà decidere di acquistare un’intera giornata di sport piuttosto che un film singolo, ad un prezzo molto contenuto.
Sul modello di BskyB che in Gran Bretagna prevede un costo mensile di 9 sterline (poco più di 10 euro), in Italia River dovrebbe costare intorno ai 13 euro per l’abbonamento mensile e circa 3 euro per il servizio singolo.
Un duro colpo per per i servizi pay per view che prevedono costi molto più onerosi, anche se l’offerta River partirebbe con i contenuti per i quali Sky possiede i diritti di trasmissione via web, come la Champions League (ma non la serie A di calcio).
Attualmente in Italia Cubovision di Telecom Italia è il leader in questo settore con circa 100.000 utenti, che però rischia di essere spazzato via dalla tv satellitare di Murdoch che cercherà in tutti i modi di conquistare una platea molto più vasta di quella attuale: quei 6 milioni di italiani che sono collegati alla banda larga, ma non sono ancora abbonati Sky.
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