“Il lavoro straordinario va pagato. Senza se e senza ma”. Anche, e forse soprattutto, al tempo del Covid. Questo è stato il tema del direttivo regionale del Sindacato giornalisti Veneto, il primo in presenza, che si è svolto ieri a Mestre.
Come si legge in una nota, “è emerso che il ricorso massiccio al covid working o ai lavori domiciliari che dir si voglia, ha fatto espandere l’arco orario di lavoro richiesto a fronte di aziende che si rifiutano di pagare lo straordinario. Per evitare qualsiasi equivoco giova ricordare che il direttore o chi da lui delegato negli ordini di servizio di lavoro settimanale deve stabilire anche l’orario giorno per giorno. Se ciò non viene fatto il cdr lo deve pretendere”.
Quindi un passaggio in merito alle forfetizzazioni, che “le aziende hanno imposto in via unilaterale in particolar modo agli ultimi assunti”, su cui il Sindacato dei giornalisti veneti ha spiegato che “la giurisprudenza ha stabilito che le stesse possono fissare un compenso minimo garantito mentre sono da ritenersi invalide se prevedono un compenso massimo: tradotto, significa che se io ho un forfait il cui corrispettivo equivale al costo di 10 ore (calcolate sul mio costo orario maggiorato del 30%), le eccedenti vanno pagate”.
E ancora: “Le forfetizzazioni se non sono frutto di un accordo collettivo siglato dal cdr, possono essere disdettate dai colleghi inviando una comunicazione all’azienda nella quale si chiede l’applicazione del Ccnlg. Se le forfetizzazioni comprendono anche le domeniche, i festivi, i superfestivi e i notturni la cifra indicata deve essere considerata rispetto alla effettiva prestazione di lavoro perché nessun accordo individuale o aziendale può essere peggiorativo del contratto nazionale ma solo migliorativo”.
Infine un passaggio decisivo sul tema: “La Cassazione ha stabilito che se il forfait per straordinario è stato inferiore alla prestazione effettivamente svolta, il lavoratore ha diritto alla differenza retributiva. Per ottenere quanto dovuto bisogna però che il giornalista dimostri che il proprio lavoro extra (notturni straordinari, festivi, domeniche) superava l’importo della forfetizzazione. Quindi il richiedente deve portare la documentazione della prestazione effettuata”.
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