Interi Comuni abruzzesi sono senza giornali. Da tempo e per scelta della società di distribuzione. La denuncia è arrivata dal Sindacato abruzzese dei Giornalisti che in una nota hanno accusato, senza mezzi termini, i disservizi individuandone le cause nelle decisioni “unilaterali” dei distributori. Che, però, finirebbero per negare il diritto all’informazione a centinaia e centinaia di cittadini “colpevoli” di vivere nelle aree interne della regione.
Sga ha affermato: “L’informazione è un diritto negato per i cittadini di sei Comuni dell’entroterra Chietino, Torricella Peligna, Gessopalena, Montenerodomo, Colledimacine, Pennadomo, Gessopalena, le cui edicole da mesi non vengono rifornite di quotidiani e periodici per scelta unilaterale del distributore ( Adriatica press spa ) che opera nel mercato abruzzese in regime di monopolio”.
E dunque: “Una situazione di crisi che va ad aggiungersi a quella da tempo denunciata nella Val Fino, a cavallo tra le province di Pescara e Teramo, dove per paradosso la sospensione della distribuzione dei giornali ha coinciso con la prima e più acuta fase della pandemia da Covid-19 che ha avuto in quella zona uno dei focolai più gravi della regione. Il diritto a un’informazione puntuale e pluralista ne è risultato doppiamente penalizzato”.
La questione, ovviamente, è tracimata subito sul piano politico e istituzionale: “Le denunce dei sindaci del Chietino ai vertici dell’Anci e al sottosegretario di Stato con delega all’editoria Andrea Martella raccontano purtroppo una storia comune a molti piccoli centri dell’entroterra abruzzese. Da anni a Taranta Peligna è l’amministrazione comunale che si fa carico della distribuzione di quotidiani e periodici. Il Sindacato Giornalisti Abruzzesi denuncia con forza questo pericoloso arretramento del livello di civiltà in larghe aree del territorio regionale. Non è soltanto un diritto costituzionalmente garantito a uscire penalizzato da scelte aziendali ingiustificabili e inaccettabili; non è soltanto il lavoro di decine di giornalisti impegnati a livello locale nell’informazione su carta a essere esposto a ulteriori fattori di rischio, in una delicata fase di transizione digitale. E’ la marginalizzazione di ampie fasce di pubblica opinione, che ragioni anagrafiche e “digital divide” allontanano dall’accesso ai canali di informazione on line, a raccogliere la nostra denuncia e la nostra indignazione come corpo sociale”.
Quindi la conclusione: “Il Sindacato Giornalisti Abruzzesi intende promuovere un fronte largo di rappresentanza degli interessi in gioco, insieme agli istituti di categoria dei giornalisti, alle associazioni di categoria dei rivenditori, all’Associazione Comuni Italiani e all’Unione Province, per avviare tutte le interlocuzioni politiche e istituzionali necessarie a ristabilire pari condizioni di accesso all’informazione per i cittadini abruzzesi”.
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