Il Sindacato cronisti romani rileva con allarme che la legislazione sul lavoro sta prendendo una china che è anche un attacco alle tutele di una professione, quella del giornalista, che più di altre è sottoposta a pressioni e ricattabilità. Una professione che ha maggiori necessità di essere tutelata perché è al servizio del diritto dei cittadini di essere correttamente informati. Con l’approvazione, venerdì 4 settembre, degli ultimi quattro decreti attuativi del Jobs Act, questa libertà è ancora una volta minacciata. L’evoluzione tecnologica, sinora, non aveva comportato modifiche delle tutele dello Statuto dei lavoratori. Ma il decreto attuativo sulla semplificazione delle procedure interviene pesantemente sull’articolo 4 della legge numero 300 del 1970 voluta per tutelare la libertà e la dignità del lavoratore. Le aziende potranno controllare gli strumenti che i lavoratori usano per la loro prestazione, e le informazioni ottenute potranno essere utilizzare a fini disciplinari. Il computer, il tablet, il telefono cellulare, la posta elettronica, sono strumenti e mezzi che il giornalista usa in ogni momento, in redazione come in ogni altro luogo, per svolgere la sua professione. Sono strumenti indispensabili. Che sia lecito controllarli è in contrasto con la necessità che il lavoro del cronista sia tutelato e protetto. Come c’è cautela contrattuale sull’orario di lavoro, non ci può essere discrezionalità e controllo sull’uso delle fonti dei giornalista. Rapporto con le fonti che nel nostro lavoro ha invece necessità di maggiori difese. Il Sindacato cronisti romani è al fianco di tutti i lavoratori nel condannare l’introduzione di normative che non aiutano l’occupazione, ma denuncia in particolare questa surrettizia minaccia alla libertà di stampa. I Cronisti romani invitano la Fnsi alla massima vigilanza, ribadendo quanto già hanno sostenuto durante la discussione della nuova normativa, e cioè che questa non potrà in ogni caso derogare alle tutele contrattuali.
Ricordiamo che entro il prossimo 31 gennaio 2025, le imprese editrici di testate che accedono…
Il Garante per la privacy sanziona ChatGpt: per Sam Altman e la sua Open Ai…
La notizia è passata, come spesso accade, quasi in sottofondo. In Italia Google è il…
Usigrai torna ad alzare la voce e lo fa sul piano di incentivazione all’esodo promosso…
Il gruppo Visibilia passa di mano: lo ha annunciato Il Giornale, ieri sera, nell’edizione online…
La voce ricavi di Google “vale” tre volte quella di Rcs-Cairo Communications, cinque volte Gedi.…