“Ci vuole qualità dei contenuti, perché i nostri giovani hanno più bisogno di capire che di leggere, necessitano più di un faro che spiega le cause di un fatto, che di lampioni che raccontano quel fatto”. Lo ha detto il presidente dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori, Andrea Ceccherini, nel suo intervento conclusivo al convegno “Crescere tra le righe” a Borgo La Bagnaia.
“Da parte loro – ha proseguito – i ragazzi devono capire che ciò che conta nell’informazione è la qualità e che questa ha un suo prezzo. Un costo che deve essere corrisposto a fronte della propria libertà di opinione, della capacità di scelta e di valutazione”.” Non c’è nessuna azienda al mondo – ha aggiunto Ceccherini – che abbia vissuto a lungo regalando il proprio prodotto. Questo avviene anche nel mondo dell’informazione, dove le nuove generazioni hanno bisogno di punti di riferimento certi e nel quale le grandi testate di qualità rappresentano porti sicuri dove gettare le ancore. Io in quei porti l’ancora la getterei, perché la qualità che questi quotidiani si sforzano di dare merita vostra fiducia”.
“Gli editori – ha proseguito Ceccherini – fanno il mestiere più bello del mondo. Ma oggi hanno bisogno di cambiare passo, di smettere di giocare in difesa ed iniziare a giocare in attacco”. “I giornali devo essere sempre meno strumenti per sapere e sempre più sistemi per capire – ha detto inoltre -, meno testimoni dei fatti e più interpreti degli avvenimenti. E’ di quei quotidiani che abbiamo bisogno. Dobbiamo incoraggiare i direttori a farlo per avere una democrazia ancora migliore”.