C’è bisogno di un intervento pubblico indipendente come succede in altri paesi europei”. Lo dichiara il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana Franco Siddi, in commissione Cultura della Camera durante un’audizione sulla proposta di abolizione dei finanziamenti pubblici all’editoria, dando un “parere negativo” alla proposta di legge. “Questo tipo di iniziativa – prosegue Siddi – capovolge l’informazione come bene pubblico che deve essere assicurata al paese. Nel tempo che viviamo c’è bisogno di più Stato che garantisca indipendenza e pluralismo”, altrimenti, secondo Siddi, “alcune aree del paese rischiano di finire in mano a fenomeni criminali e dei fenomeni obliqui rischiano di insinuarsi anche nelle attività editoriali”. Tra le proposte della Fnsi, quella di “rimodulare gli interventi e cercare nuove forme di investimenti con coraggio” tra cui una parte delle quote delle Fondazioni bancarie destinate all’editoria e ancora il “prelievo dell’1% sulla quota della pubblicità televisiva” attualmente squilibrata: questa misura “aiuterebbe il fondo per l’editoria che oggi piange”.
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