“Appare sconcertante l’illogica scelta della Rai di tagliare le risorse ai telegiornali procedendo peggio che qualsiasi impresa che abbia scopi commerciali o finanziari”. È il commento del segretario generale Fnsi Franco Siddi alle misure contenute nel nuovo piano di tagli illustrato in cda. Per Siddi si tratta di “tagli di risorse per fare massa, con l’aggravante della discriminazione e del mancato confronto con le componenti sociali dell’azienda”. Quando si parla di tg, e quindi di informazione, “non c’é solo una buona prassi sindacale da rispettare (quella dei piani editoriali da elaborare e confrontare con i sindacati) ma anche la considerazione dell’incidenza dell’intervento sotto diversi aspetti, da quello politico-culturale a quello ideale”.
Ricordando le riduzioni proposte (“800 mila euro al Tg3; 300 mila a RaiNews; 300 mila al Tg2 e 200 mila al Tg1”), Siddi sottolinea l’elemento discriminatorio che “emerge proprio da una scelta che è impossibile considerare solo tecnica ragioneristica”.
Una scelta che dà adito “all’ennesima operazione di restringimento degli spazi di pluralismo e di completezza e che dà l’idea di punizione ingiustificabile”. Siddi parla dunque di “una circostanza veramente grave e indecente”, che si accoppia a una “pessima prova di comunicazione di un’azienda di servizio pubblico, che dovrebbe saper rendere chiare le sue scelte perlomeno con eleganza”.
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