Diritti all’informazione, reati di opinione, editoria e lavoro professionale in crisi, riforme indispensabili per l’assetto del sistema e sviluppo equilibrato dei media, nonché un moderno ordinamento professionale sono questioni di una rilevanza tale che il Governo non può più eluderle, se non vuole che, ai tanti deficit del Paese, si aggiunga, anche un deficit di democrazia. Per queste ragioni la Fnsi ha chiesto un “tavolo” di analisi e confronto al Governo per l’individuazione e la definizione di interventi equilibrati, non limitati a singole questioni, che non possono essere disgiunte, né nella trattazione né nelle scelte politiche e amministrative, ma vanno inserite in una visione sistematica di crescita.
Una richiesta specifica in questo senso è stata avanzata, dal Segretario della Fnsi, Franco Siddi, al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Paolo Peluffo, chiamato a coordinare, con la sua delega, le politiche dell’informazione, dell’editoria e della comunicazione.
«E’ necessario – si legge in una nota della Fnsi – che proprio questo coordinamento, che richiama competenze dei Ministeri dello Sviluppo, del Lavoro e della Giustizia, abbia modo di realizzarsi in un confronto serio e operoso con le parti sociali. Per questo la richiesta della Fnsi al Governo Monti è quella di aprire un tavolo con tutte le parti interessate per un esame complessivo di tutti gli aspetti che attengono oggi in Italia il lavoro giornalistico e per tentare di individuarne compiute soluzioni nella prospettiva di un superamento della crisi dell’editoria e di una ripresa produttiva di tutto il comparto dell’informazione».
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