La piazza preferita resta quella virtuale. E anche le parole confezionano i toni dell’anatema che sembrano sempre piu’ segnare l’ultima fase grillina. A farne le spese questa volta e’ il giornalista di Repubblica Emanuele Lauria, contro cui si e’ scagliata la reazione della seconda carica dell’Assemblea regionale siciliana, Antonio Venturino (M5S).
Oggetto del contendere, l’articolo pubblicato sull’edizione palermitana del quotidiano a proposito delle indennita’ realmente percepite dai deputati regionali e dell’impegno dei grillini a non incassare piu’ di 2.500 euro a fronte di un’indennita’ di 11.700 euro. Il vicepresidente a 5 stelle dell’Ars, parla, attraverso un filmato gettato in pasto agli internauti, del “povero Lauria”, che invita a “stare piu’ attento. Leggi, ci sono i video, ti documenti e poi scrivi, ok Lauria? Spero tu possa riprenderti dalla sbornia di questo Natale e da quelle di capodanno e che crescendo diventi un giornalista degno di questo nome”.
Ora, Venturino che di professione e’ mimo, attore e regista, questa volta non sembra essere lanciato verso l’Oscar a sentire, ad esempio, l’Unci che parla di interpretazione “volgare e oggettivamente intimidatoria”. Il sindacato della stampa parlamentare dell’Ars ha chiesto un intervento del presidente dell’Assemblea Giovanni Ardizzone, contro un video “dai contenuti offensivi e dai toni che mal si addicono alla seconda carica del Parlamento siciliano”.
Occorre che “il legittimo diritto di critica sia riportato dentro i giusti canoni, nel rispetto reciproco nostro e delle espressioni isituzionali.
Toni come quelli usati da Venturino ci riportano alla mente ben altre situazioni che vorremmo rimanessero solo nella storia e non tornassero a far parte della nostra attualita'”. L’Ordine dei giornalisti di Sicilia ha stigmatizzato “l’intimidazione preventiva e il dileggio”, che confermano come “l’atteggiamento dei rappresentanti delle nuove istituzioni regionali siciliane nei confronti dei giornalisti sia quello dell’irrisione, dell’offesa gratuita”.
Lauria nel suo articolo rilevava che anche i deputati di M5S hanno ricevuto venerdi’ un’indennita’ netta di 11.700 euro a testa. Cifra ben lontana dai 2.500 euro che i grillini hanno da sempre dichiarato di voler trattenere. Rilevando che a esercitare un peso nella realizzazione di quell’impegno sono stati le regole e gli intoppi dell’Ars, una serie di problemi oggettivi che ha fatto si’ che alla fine i grillini ricevessero la stessa indennita’ degli altri. Sul caso interviene anche la politica.
“Se le accuse contro Emanuele Lauria, cui va la nostra solidarieta’, non fossero gravi ci sarebbe da ridere. Noi pero’ non ridiamo di fronte alla versione ‘cafonal’ del peggior berlusconismo del Movimento 5 stelle”, dice il presidente dei senatori dell’Udc e segretario regionale siciliano, Gianpiero D’Alia. “Specialmente chi ricopre cariche istituzionali all’interno dell’Ars – nota il capogruppo del Pd Baldo Gucciardi – dovrebbe usare toni piu’ pacati e avere maggiore rispetto”.