Siae e Fieg hanno siglato ieri un accordo sull’equo compenso. L’intesa, sottoscritta nella sede della Federazione italiana degli editori di giornali, prevede l’affidamento di un mandato alla Società italiana degli autori ed editori per negoziare, con le piattaforme digitali, il prezzo dovuto per l’utilizzo degli articoli di giornale in rete. Un’alleanza che risente, evidentemente, delle notizie giunte in questi giorni e riguardanti la decisione dell’Agcom di quantificare (in poco meno di 800mila euro) il prezzo che Microsoft dovrà pagare a Gedi per aver usato i suoi contenuti per il suo motore di ricerca Bing. Una decisione che può essere pionieristica ma che, secondo l’editore di Repubblica, non ha raccolto tutte le sue istanze dal momento che sarebbero emersi dei profili deludenti nel computo della cifra stessa.
Forse (anche) per evitare spiacevoli sorprese, gli editori si sono mossi subito mettendo nero su bianco l’alleanza direttamente con Siae. “Dopo essere stati promotori nell’adozione della direttiva Copyright e del suo recepimento in ambito nazionale – ha affermato in una nota il presidente Fieg Andrea Riffeser Monti – , gli editori della Fieg sono convinti che la collaborazione con Siae garantirà un’equa remunerazione alle centinaia di testate e agenzie di stampa i cui contenuti sono ancora utilizzati, senza compenso, dalle piattaforme online”. Ma non è tutto perché, per Riffeser Monti, “l’avvio di questo percorso è un passo decisivo verso l’effettivo riconoscimento di un’equa condivisione del valore generato dagli over the top, invitati dallo stesso Presidente Mattarella a non sottrarsi alle responsabilità e agli obblighi che derivano loro dall’essere parte di una comunità da cui pure traggono benefici e opportunità economiche”. Quindi il passaggio doveroso alle ultime novità che hanno riguardato la questione Gedi-Microsoft: “La recente decisione dell’Autorità Garante per le Comunicazioni, che per la prima volta ha quantificato l’equo compenso dovuto da un motore di ricerca nei confronti di un’azienda editrice associata, conferma la correttezza del percorso avviato dai Legislatori, comunitario e italiano, e definito dal Regolamento Agcom”.
Salvo Nastasi, presidente Siae, promette impegno: “Siamo fieri che la Fieg abbia scelto di dare a noi mandato per riconoscere il giusto valore del lavoro delle imprese editrici che rappresenta e per tutelarlo: Siae è nata 142 anni fa esattamente con questa vocazione, che si ravviva in sempre nuovi percorsi, nel dialogo con sempre nuove realtà, in accordi per la valorizzazione della proprietà intellettuale. Siamo stati in prima linea sin dall’inizio per il recepimento della Direttiva Copyright, impegnandoci in difesa della cultura e della creatività, e l’accordo di oggi conferma che siamo, insieme, sulla strada giusta”.
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