A partire da gennaio, smartphone, PC e qualunque altro dispositivo tecnologico munito di memoria interna potrebbero subire un piccolo rincaro. Si tratta dell’equo compenso, un “contributo imposto ai produttori e agli importatori di prodotti elettronici finalizzati alla riproduzione o alla registrazione di contenuti digitali come indennizzo sull’utilizzo e la copia privata delle opere protette da diritto d’autore”. In pratica, una “tassa” preventiva e di compensazione per il download di musica, film ed altri contenuti multimediali protetti da copyright. La quota sarà versata alla SIAE nella misura del 70%, mentre il 30% rimanente sarà destinato agli autori. Facciamo qualche esempio: gli iPhone da 16GB costeranno circa 4 euro in più, rispetto ad oggi, perché il contributo per la copia privata passerà da 90 centesimi a 5.2 euro, i tablet costeranno2 euro in più e i computer circa 3 euro. Come verranno impiegati i soldi raccolti con il rincaro dell’equo compenso? La SIAE utilizzerà questo fondo per supportare e diffondere la cultura, offrendo borse di studio, premi, finanziamenti ed altre forme di aiuto per musicisti, cantautori ed altri artisti emergenti particolarmente talentuosi. La richiesta era partita dal presidente della SIAE Gino Paoli, il quale aveva fatto presente la necessità di un aumento del contributo. Nel suo pensiero vi era però la creazione di un tavolo che coinvolgesse tutte le forze in gioco, comprese le rappresentanze dei consumatori e delle associazioni tecnologiche. In questo modo, invece, si è giunti ad una conclusione prematura di rischia di creare ancora maggiore stallo nel settore soprattutto dopo che in questi giorni l’Agcom ha ufficializzato la delibera contro la pirateria sul web.
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Diritto d'Autore Siae. Da Gennaio aumenterà la tassa sull’equo compenso. Più cari smartphone e...