«Stiamo lavorando per portare Current tv sul digitale terrestre. Ci sono trattative in corso ma nulla di deciso in vista». Lo dice Tommaso Tessarolo, direttore della versione italiana dell’emittente creata qualche anno fa dal Premio Nobel Al Gore e che il prossimo 31 luglio, tra due giorni, chiuderà i battenti per sempre sulla piattaforma satellitare di Sky.
All’origine della rottura, secondo il management di Current, ci sarebbero ragioni di natura politica (dissapori maturati negli Usa tra Gore e il patron di News Corp. Rupert Murdoch, oltre che influenze del governo italiano che avrebbe spinto per la chiusura di un canale ostile), secondo la controparte, invece, il mancato raggiungimento dei risultati economici attesi. Fatto sta, però, che con Sky Italia, Tessarolo sostiene d’essere rimasto in buoni rapporti, poiché la scelta – secondo la sua versione – sarebbe maturata oltreoceano e avrebbe scavalcato nettamente il management italiano.
Mancano due giorni, dicevamo. E dopo un paio di mesi in cui il caso è giunto agli onori delle cronache, culminando con l’ospitata a sorpresa di Al Gore ad Annozero, il momento è davvero arrivato. Da un paio di giorni, infatti, sull’home page del sito di Current tv, nonché al principio e alla fine di ogni servizio sul canale satellitare, domina la scritta, che richiama una celebra frase di Indro Montanelli: «Grazie a tutti quelli che Montanelli chiamerebbe i nostri “lettori”. Perché sono stati i nostri veri padroni». E poi: «Grazie ai nostri spettatori: a chi ci ha seguito in tv, a chi ha partecipato e condiviso in rete, a chi ha scritto e parlato di noi, a chi ha voluto premiarci per il nostro lavoro, a chi ha deciso di collaborare con noi, a chi ci ha guardato e poi criticato».
Current tv, però, non chiude definitivamente. Qualcosa da grande dovrà pur farla. Al Gore aveva creduto fermamente nelle potenzialità del mercato italiano (Current, infatti, esiste soltanto negli Usa, nel Regno Unito e in Irlanda e a casa nostra) e, nonostante dati d’ascolto non sempre aderenti alle attese, la qualità del servizio offerto dall’emittente, alcune sue esclusive o reportage rimasti nell’immaginario pubblico, ne hanno fatto certamente, fuor d’ogni dubbio, un fenomeno editoriale. E ora? Tessarolo parlava, secondo quanto riportato da ItaliaOggi, di alcune trattative per mandare Current sul digitale terrestre, magari in collaborazione con Michele Santoro, il cui obiettivo per il prossimo anno dovrebbe essere la produzione autonoma di un format sulla falsa riga di Annozero da vendere non in esclusiva ad altri editori (Rai, Sky, Mediapason e, appunto, Current). Un futuro televisivo, quindi, sembra più fattibile dell’ipotesi ventilata alcuni giorni fa dal direttore di Rai4 Carlo Freccero, che aveva proposto per Current un futuro solo sul web, come tv totalmente libera e priva d’editori (in realtà Current un editore ce l’ha ed è Al Gore, anche se viene sempre etichettata come emittente priva d’ogni influenza politica). A questo proposito, Tessarolo ha commentato: «quel tipo di televisione, oggi come oggi, non può funzionare economicamente, ci sono ancora poche risorse su internet. E di personaggi come Santoro, che possono permettersi iniziative del genere, alla ‘Tutti in piedi’ o ‘Rai per una notte’, non ce ne sono altri». (NL)
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