Si aprono spiragli per la stabilizzazione interna dei giornalisti precari in Rai e il sindacato chiede quanto prima l’apertura di un tavolo. L’Esecutivo Usigrai, in una nota, tende una mano all’azienda: “La Rai che fa sapere di valutare una nuova iniziativa selettiva interna per giornalisti, passi dalle parole ai fatti e convochi l’Usigrai per un confronto su selezioni e organici. Una trattativa – assicurano dal sindacato dei giornalisti di viale Mazzini – che chiediamo da anni all’azienda di aprire per dare risposte alle redazioni e a chi ancora lavora senza un giusto contratto”. Ma non è tutto. Perché l’esecutivo Usigrai ha aggiunto: “Colleghe e colleghi che oggi svolgono attività giornalistica non regolarizzata – prosegue la nota – chiedono venga riconosciuto anche a loro il contratto Fnsi/ Usigrai, applicato alle giornaliste e ai giornalisti della Rai. Su questo punto si sono espresse con chiarezza anche le colleghe e i colleghi che hanno partecipato alla manifestazione dei precari Fase2, lo scorso 12 novembre di fronte alla Rai di Viale Mazzini a Roma”.
L’apertura si era registrata qualche giorno fa quando, stando a quanto ha riportato l’agenzia Ansa, i dirigenti di viale Mazzini hanno spiegato che la Rai “sta valutando, con particolare riguardo ai profili di sostenibilità e compatibilità, la tematica relativa ad una nuova iniziativa selettiva interna, volta a valorizzare il personale impegnato con rapporti di lavoro autonomo ed abilitato all’esercizio della professione giornalistica”. Si tratta della risposta a un’interrogazione presentata in Commissione vigilanza dal leghista Stefano Candiani e dagli altri commissari della Lega. Una richiesta presentata all’indomani della manifestazione organizzata dall’altra associazione sindacale, quella Unirai. Che con il segretario Francesco Palese ha espresso soddisfazione: “Prendiamo atto della risposta della Rai. Anche se incompleta apre uno spiraglio sulla regolarizzazione dei giornalisti atipici. Colleghi che lavorano in programmi come Report, Porta a Porta, Presa Diretta, Unomattina, Agorà, La vita in diretta, Chi l’ha visto?, veri e propri pilastri dei palinsesti Rai, che svolgono attività giornalistica ma non hanno alcuna tutela. Si riapra immediatamente il tavolo per trattare la loro regolarizzazione”.