Il voto a Fitto val bene una presidenza Rai di garanzia: la proposta arriva da Michele Anzaldi, già deputato di Italia Viva nella scorsa legislatura. Che ha scritto (anche) a Beppe Grillo per cementare il campo largo verso un obiettivo politico che sarebbe importante in vista dell’obiettivo di de-politicizzare viale Mazzini, sbandierato in lungo e in largo da ogni sigla delle minoranze. Il cuore della proposta è semplicissimo: il governo ha bisogno di un voto favorevole affinché l’ex ministro Raffaele Fitto possa entrare, dalla porta principale, in Commissione assumendo l’incarico di vicepresidente esecutivo. Dall’altro, le opposizioni si battono per evitare che la Rai diventi legata a filo doppio ai partiti di centrodestra. In mezzo c’è la proposta di Anzaldi: sì a Fitto in cambio di un presidente eletto in maniera bipartisan da tutte le forze parlamentari. “. La lettera, che ho inviato ieri e spero venga pubblicata, è un appello a Grillo per sensibilizzare lui, i parlamentari M5s e tutti i lettori del blog sulla situazione della Rai, azienda finanziata da tutti gli italiani con il canone prelevato in bolletta, per una cifra che sfiora 2 miliardi di euro all’anno. Non si tratta, quindi, solo del fondamentale diritto all’informazione, ma anche di vigilare sui propri soldi”, ha scritto Anzaldi sull’Huffington Post. E ha aggiunto: “Proprio in queste ore i giornali hanno dato spazio all’appello di due ’padri della patrià, due ex presidenti del Consiglio che hanno sempre lavorato per il bene del Paese: Romano Prodi e Paolo Gentiloni. Da loro è arrivato l’invito ai parlamentari italiani di sostenere, indipendentemente dal partito di provenienza, la nomina di Fitto a commissario europeo”. Bene, per Anzaldi, dire sì a “un atto di generosità verso la macchina democratica italiana europea che non ha precedenti” ma “che sarebbe giusto e doveroso” a patto che “Fitto ricambiasse con un’intermediazione presso la presidente del Consiglio per chiedere che sulla vicenda Rai venga rispettata la legge e il presidente, come previsto dalla legge, sia di garanzia, e non ci si arrocchi su un braccio di ferro su un solo nome”. Per l’ex deputato di Iv “il centrodestra avanzi alla commissione di Vigilanza una rosa di nomi di indubbia professionalità che possa garantire il ruolo di terzietà come previsto dalla legge. Sarebbe un atto dovuto, rispettoso della legge e soprattutto rispettoso del pluralismo e di tutti quegli italiani che pagano il canone”.
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