L’Associazione Lombarda Giornalisti e il Gruppo Cronisti Lombardi, d’intesa con la Fnsi e l’Unci, in una nota hanno “condannato la decisione dell’Avvocato generale, Laura Bertolè Viale, e del Procuratore generale, Manlio Minale, di vietare l’accesso a fotoreporter e cineoperatori nell’aula del Palazzo di Giustizia di Milano dove dal 6 aprile si svolgerà il processo sul caso Ruby che vede imputato il presidente del consiglio Silvio Berlusconi per prostituzione minorile e concussione”. Per il sindacato “i motivi di sicurezza addotti per giustificare questo provvedimento, sono irricevibili: è palese la volontà di negare la libertà dei cronisti di informare e quella dei cittadini di essere informati, diritti insopprimibili in uno Stato democratico. E’ incalcolabile il danno che questo oscuramento provocherà ai giornalisti, ai quali viene impedito di svolgere la loro attività: continua ad aleggiare il tentativo di mettere il bavaglio all’informazione. Un preoccupante precedente che fa venire meno la garanzia di una informazione trasparente, tempestiva e corretta”.
Intanto, oggi, mentre Silvio Berlusconi sarà a Tunisi per risolvere i problemi degli sbarchi degli immigrati, al settimo piano del palazzo di giustizia di Milano riprenderà l’udienza preliminare che lo vede imputato per il caso Mediatrade diritti tv di appropriazione indebita fino al 2006 e di frode fiscale fino al 2009. Davanti al gup Maria Vicidomini, sarà data la parola al pm Fabio De Pasquale che illustrerà la richiesta di rinvio a giudizio per Berlusconi e gli altri 11 imputati tra i quali il figlio Piersilvio e il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri. Dopo le parole del pm interverrà il primo dei difensori, il professor Alessio Lanzi che assiste Confalonieri. Gli altri legali parleranno nelle udienze successive fissate per il 2 e il 30 maggio. Con ogni probabilità saranno necessarie ancora due udienze a giugno per arrivare alla decisione del gup.