“Donna Nanak tutta Tanak”. Una battuta triviale che non fa nemmeno ridere ma, in compenso, ha rovesciato una valanga di critiche su Raisport. Benzina sul fuoco già vivo della contrapposizione interna nella redazione e nella polemica relativa alle vicissitudini che investono la testata guidata da Auro Bulbarelli.
I fatti, accaduti durante il commento al rally di Monza, e la frase pronunciata dal cronista Leonarduzzi hanno sollevato una polemica a cui non s’è sottratto nessuno. Dalle commissioni pari opportunità sindacali dell’Usigrai fino alla Lega. Proprio qualche giorno fa, il segretario di vigilanza Rai della Lega Massimiliano Capitanio aveva spiegato: “Con le scuse di Rai Sport per la sconcertante battuta di Leonarduzzi in occasione della telecronaca del Rally di Monza il direttore Auro Bulbarelli ha confermato come la testata giornalistica e tutta l’azienda in generale abbiano valori assolutamente opposti a quelli veicolati dal telecronista. Nel racconto televisivo, e tanto più nelle cronache sportive, l’azienda di Stato ha il dovere di ispirarsi ai principi della qualità, del rispetto e dell’educazione. Si valuti seriamente la contestazione disciplinare anche a tutela dell’apprezzabile lavoro svolto ogni giorno dal direttore Bulbarelli e da tutti i giornalisti”.
La commissione pari opportunità dell’Usigrai, però, chiede subito provvedimenti e tira in ballo anche la Littizzetto una cui battuta nei confronti della starlette Wanda Nara ha innescato la polemica degli utenti twitter.
“Ancora una volta, durante una trasmissione televisiva della Rai, è stato usato un linguaggio triviale e sessista, offensivo per le donne e irrispettoso per il pubblico. Ed è maggiormente grave che a usare tale linguaggio sia stato un giornalista durante la telecronaca di un rally, quindi durante un programma giornalistico, che in questo caso ricade sotto Rai Sport”.
Ma non è tutto: “Purtroppo ultimamente in Rai sono capitati diversi casi. Ricordiamo l’episodio del programma “Detto Fatto”. E domenica scorsa una battuta sgradevole da parte di Luciana Littizzetto a “Che tempo che fa”.
Quindi le richieste: “Richiamiamo pertanto i vertici della Rai alla necessità di interventi decisi affinché non capitino altri episodi. Ne va dell’autorevolezza della Rai Servizio Pubblico, che anzi su questi temi dovrebbe essere di esempio per tutti. Rimarchiamo la necessità, che abbiamo espresso più volte e prevista anche dal Contratto di Servizio, di una formazione adeguata su un uso non sessista e stereotipato del linguaggio”.
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