La consegna della posta a giorni alterni finisce sul tavolo europeo. Il Tar del Lazio, sollecitato da 41 Comuni piemontesi, ha deciso di rimettere la questione alla Corte di Giustizia.
Il giudice amministrativo ha ravvisato una discordanza tra la normativa contenuta nella Legge di stabilità 2015 e la disciplina europea, che prevede la consegna della posta garantita per minimo cinque giorni alla settimana. Nello specifico si tratta della direttiva 97/67 CE, che fissa regole comuni per lo sviluppo del mercato interno dei servizi postali comunitari. L’Agcom può optare per una deroga a tale disciplina solo in presenza di particolari situazioni di natura infrastrutturale o geografica. Particolari situazioni che non sembrano essere presenti nella maggior parte delle aree in cui il servizio postale è stato alleggerito dei suoi obblighi.
Il Tar non è convinto di molti dei cambiamenti effettuati. Oltre alla mancanza delle particolari situazioni sopra descritte, nelle modifiche della Legge di Stabilità vi sarebbero un’omessa valutazione comparativa degli interessi in gioco e una eccessiva compressione del servizio universale. Nonostante ciò non ha ravvisato motivazioni sufficienti per contestare la legittimità del provvedimento. Da ciò deriva la scelta di interpellare l’UE.
La scelta di dimezzare il servizio deriva dalla volontà di ridurre i costi per il personale addetto alla consegna della posta. Non, quindi, dalla difficoltà di raggiungimento di determinate aree periferiche. Lo sanno bene i dipendenti di Poste Italiane, che da mesi protestano nel timore di pesanti ricadute occupazionali. L’attuazione della consegna a giorni alterni, partita ad ottobre del 2015, è graduale. Per il febbraio del 2017 la nuova disciplina potrebbe essere applicata al 25% della popolazione. La sentenza della Corte è attesa per fine anno. Nel caso in cui Lussemburgo dovesse giudicare la normativa non conforme all’ordinamento comunitario, al Tar non resterebbe che disapplicarla. Nel frattempo, però, la consegna a giorni alterni ha già preso il via.
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