Ieri al Quirinale, nel corso della Cerimonia del Ventaglio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto gli enti che rappresentano e tutelano la stampa in Italia. Per la precisione, all’incontro hanno presenziato: Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti (presidente e segretario generale Fnsi); i presidenti Carlo Verna (Cnog), Marina Macelloni (Inpgi), Daniele Cerrato (Casagit), Enrico Castelli (Fondo pensione complementare). Il capo dello Stato ha esordito affermando la necessità di difendere sempre i valori garantiti dall’articolo 21 della Costituzione. La libertà di informazione, che esso tutela, è uno dei pilastri dell’Europa ed è fondamentale per il buon funzionamento dei sistemi politici ed istituzionali. Gli enti hanno rimarcato le parole di Mattarella, mettendo inoltre in evidenza i problemi che attualmente contrassegnano l’informazione in Italia: la perdurante crisi del settore e la fragilità dei giornalisti, esposti continuamente a violazione del segreto professionale. In questa ottica è stato chiesto a Mattarella un incontro con i cronisti ripetutamente minacciati dalla criminalità organizzata. Spesso questi ultimi si identificano in precari senza garanzie e con retribuzioni inadeguate. Inoltre è stato chiesto al presidente un intervento a tutela del servizio pubblico radiotelevisivo, che per le associazioni è distorto dai meccanismi previsti dal provvedimento approvato nella precedente legislatura.
Mattarella ha anche interloquito con Marco Di Fonzo, presidente dell’Associazione Stampa Parlamentare. Nell’occasione il presidente ha ribadito un concetto fondamentale: l’informazione non è un prodotto, ma un diritto fondamentale tutelato dalla Costituzione. Il capo dello Stato ha parlato delle nuove frontiere dell’informazione, rappresentate dalla Rete e in misura maggiore dai social network. L’abbondanza informativa offerta dal web è preziosa, per Mattarella, ma occorre evitare che si riduca il livello di approfondimento. Il riferimento è alle fake news che trovano il loro naturale terreno di proliferazione nella libertà dell’Internet. Il Presidente ha esortato i giornalisti professionisti a combattere questo fenomeno, mettendo a disposizione le loro accertate competenze. Il discorso sulla Rete ha dato il là a Mattarella per una argomentazione più ampia sul clima di odio che sta spaccando questo Paese, e per il quale non sembrano esserci anticorpi. Esemplificativa una citazione di Manzoni, da parte del Capo dello Stato: “Il buonsenso c’era ma se ne stava nascosto per paura del senso comune”.
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