È polemica in Puglia dopo il sequestro del cellulare al direttore del quotidiano online l’Immediato di Foggia. Al centro della vicenda c’è un video che è stato divulgato dal sito e che si riferisce alle fasi di un omicidio consumatosi il 17 maggio scorso. Il provvedimento ha interessato il giornalista Francesco Pesante, direttore della testata online foggiana. Ma l’accaduto ha fatto insorgere le sigle di rappresentanza dei giornalisti che hanno protestato contro il decreto di sequestro emesso dai magistrati.
In una nota, l’Assostampa di Puglia e la Federazione nazionale della Stampa italiana hanno stigmatizzato il sequestro del cellulare del direttore e chiesto più tutela per i diritti connessi alla professione giornalistica, in particolare quello alla segretezza delle fonti. “Solidarietà al collega Francesco Pesante, direttore della testata online ‘L’immediato’ di Foggia, al quale agenti della Squadra Mobile hanno sequestrato, sulla base di un decreto emesso dal pm Rosa Pensa, il telefono cellulare nell’ambito delle indagini sulla divulgazione di un video, registrato dalle telecamere di sicurezza del carcere di Foggia, sulle fasi di un omicidio compiuto il 17 maggio scorso”.
Ma non è tutto. Assostampa Puglia e Fnsi nel documento “denunciano con forza la pratica, tanto più inaccettabile quanto ormai diffusa, di sequestrare gli strumenti di lavoro dei giornalisti per risalire alle loro fonti, in contrasto con il segreto professionale e in violazione delle numerose sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo”. E dunque: “L’ennesimo caso che ha visto protagonista Francesco Pesante ripropone l’urgenza di un intervento normativo a tutela delle fonti giornalistiche e del segreto professionale, essenza stessa del giornalismo”.
Il sindacato, conclude la nota, “sosterrà tutte le iniziative che il collega decidera’ di intraprendere a difesa del proprio lavoro e del diritto di cronaca, che azioni come questa mettono in pericolo insieme con il diritto dei cittadini ad essere informati”.
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