Oggi la Commissione Affari costituzionali del Senato, avvierà l’esame del ddl 3305 di conversione del decreto legge 63/2012. in materia di editoria (che scade il 20 luglio). L’esame sarà affiancato da quello del testo presentato dal senatore Vincenzo Vita (S.3251) che reca “Nuove norme in materia di editoria” e del quale abbiamo diffusamente nei giorni scorsi.
Il ddl di conversione mira a introdurre sin dal 2013 alcune misure di razionalizzazione e di efficientamento del settore dell’editoria e per conseguire effetti di risparmio prima del 2014. Le principali modifiche introdotte rispetto all’attuale disciplina sono tese a commisurare l’entità del contributo all’editoria ad un parametro più significativo della reale capacità dell’impresa di stare sul mercato, e cioè al numero delle copie effettivamente vendute, anche in abbonamento, ma con esclusione delle vendite in blocco e dello strillonaggio, in luogo delle copie distribuite, comprensive quindi anche delle rese. Inoltre, al fine di incentivare l’occupazione giornalistica e poligrafica presso le imprese editrici, si prevede per la prima volta un numero minimo di giornalisti dipendenti per l’accesso ai contributi.
Per realizzare risparmi nei conti pubblici si abbassano poi i “tetti” massimi dei contributi erogabili, nonché si stabilisce l’invalicabilità dello stanziamento di bilancio, con la conseguente necessità, in caso di insufficienza delle risorse stanziate, di procedere alla ripartizione proporzionale dello stanziamento tra gli aventi titolo.
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