Il consiglio dell’Ordine regionale dei giornalisti della Lombardia ha deferito Selvaggia Lucarelli. Per la giornalista e blogger, l’Odg avrebbe intravisto una possibile violazione ai dettami della Carta di Treviso perché avrebbe reso riconoscibile online l’identità del figlio quale autore della contestazione al leader della Lega Matteo Salvini durante un’iniziativa politica a Milano. Proprio Salvini, per replicare alla giornalista, aveva affermato di essere lui stesso un professionista che “rispetta la Carta di Treviso”.
L’iniziativa dell’Ordine ha però fatto infuriare la Lucarelli che in un twitt ha replicato, difendendosi, alle accuse che le sono state rivolte. “Quindi: mio figlio dice la sua a Salvini, senza che nessuno sappia chi è. La polizia lo costringe a dire nome e cognome di fronte e telecamere e 100 persone. Alcun siti e la Lega pubblicano nome e video. Io solo dopo spiego cosa è successo e vengo deferita dall’odg. Geniale”. Alla Lucarelli è giunta la solidarietà, tra gli altri, di Oscar Giannino che ha evocato “un regimetto”.
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