“Se scorporo della rete ci sarà, dipenderà totalmente dal regolatore“. Ad affermarlo è stato Franco Bernabè in audizione alla commissione Lavori Pubblici del Senato. Il presidente nel suo passaggio ha spiegato l’importanza di un simile disegno, pur rimettendosi alle decisioni di chi “governa la giostra“. “L’obiettivo – ha affermato il numero uno dell’ex monopolista – è realizzare questo progetto che è di grandissimo interesse, per Telecom e per il Paese. Anche per il nostro regolatore è un’occasione storica“. Un progetto talmente importante dal quale non ci si può ritirare. “Il regolatore – ha sottolineato Bernabè – prenderà tutte le decisioni finalizzate all’obiettivo che è di grandissima prospettiva, rivoluzionario e di grandissimo interesse“. Il presidente di Telecom ha poi chiamato a raccolta le singole parti sottolineando l’importanza del “gioco di squadra“. “Tutti dobbiamo essere allineati – ha proseguito – perché se noi spingiamo per una decisione volontaria di proporre la separazione è chiaro che, ai sensi dell’articolo 50ter della revisione della direttiva accesso, il regolatore deve sottoporre a una nuova analisi di mercato la decisione di Telecom di separare volontariamente la rete e le considerazioni conseguenti sugli assetti che ne risultano“.
Da qui ne deriva il passaggio chiave dell’intervento di Bernabè : “Va verificato, con l’analisi di mercato, se questa separazione comporta una decadenza dei vincoli di regolazione dei mercati dell’accesso, che diventa totalmente competitivo perché tutti operano sulla stessa base, sia gli operatori di telecomunicazioni, sia quelli televisivi che volessero usare questa piattaforma per i contenuti“. “Siamo in attesa – ha poi affermato davanti ai membri della commissione – di vedere che cosa deciderà il regolatore per quanto riguarda tutta la revisione, contestuale, della materia. Cioè revisione della nostra posizione per quanto riguarda la rete e revisione dei vincoli che ci sono per quello che riguarda la regolamentazione dei mercati dell’accesso“.
Secondo il presidente, se non dovesse essere portata a termine l’operazione di separazione ne potrebbero derivare ripercussioni pesanti sull’intero comparto delle Tlc italiano. “Se i prezzi continuano a scendere del 30% l’anno – ha avvertito – le telecomunicazioni non reggono. Deve essere per questo percepita l’importanza e l’urgenza della garanzia sulla stabilità delle regole“. “Noi la decisione definitiva l’abbiamo presa – ha concluso in tono perentorio – ma sulla base di un piano europeo di un’analisi di mercato da parte del regolatore Agcom e di un nuovo assetto competitivo. Se il percorso si interrompe o va in una direzione diversa faremo le nostre riflessioni“. (MF)
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