“Insieme alle parti datoriali – affermano i sindacati di categoria – avevamo sostenuto, nel corso delle audizioni di Camera e Senato già nel 2013, la necessità di procedere con gradualità e senza retroattività nell’applicazione del regolamento dell’armonizzazione, per evitare di infliggere l’ennesimo durissimo colpo ai lavoratori del settore poligrafico e grafico editoriale”.
“Il ministro successivo, Giovannini, dopo aver in prima battuta ignorato i pareri delle Commissioni di Camera e Senato che andavano nella stessa direzione e a seguito della proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori, aveva convocato le parti per un confronto in cui definire le modalità con cui risolvere le anomalie generate dall’entrata in vigore del regolamento stesso. Confronto che aveva individuato soluzioni percorribili per evitare ulteriori eserciti di esodati”.
“I lavoratori – concludono i sindacati – hanno risposto responsabilmente congelando scioperi e manifestazioni, ma è mancata l’autorizzazione del ministero a quelle soluzioni scelte per gestire la situazione. Da quel momento i rapporti con il ministero del Lavoro si sono bruscamente interrotti, anche a causa del cambio di governo”.
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