Sarà un nulla di fatto a Benevento, molto probabilmente, lo sciopero delle edicole previsto per il 24, il 25 e il 26 febbraio.
Lo sciopero è stato proclamato a livello nazionale da Snag-Confcommercio, Sinagi aff. Slc-Cgil e Usiagi – Ugl. I motivi sono spiegati dal comunicato congiunto emanato dalle segreterie dei sindacati: «Tra le cause della crisi in atto la prolungata assenza di regole certe, e richieste con forza e ripetutamente dalle organizzazioni sindacali, al Governo e alla Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg), la mancata riforma dell’editoria, promessa da diversi Governi, di cui molto si è discusso senza approdare a soluzioni concrete, e la mancata apertura del confronto per il rinnovo dell’Accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e dei periodici, pongono in seria difficoltà l’operatività e l’esistenza stessa delle edicole».
Tuttavia, una serrata, secondo molti degli addetti ai lavori avrebbe effetti tutt’altro che positivi sul territorio.
Serrata che dunque non ci sarà, come spiega anche il responsabile locale del Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai, Alessandro Petrella: «Lo sciopero è una questione nazionale, bisogna considerare che Benevento è una piazza molto piccola, e visto il periodo di forte crisi che già stiamo affrontando, sarebbe davvero una grande anomalia chiudere le edicole per tre giorni di fila. Immagino che le rivendite resteranno aperte».
Un bis, dunque, dello sciopero che ci fu negli anni scorsi, anche allora il seguito, tra le rivendite sannite, fu pressoché nullo: «Ripeto – spiega Petrella – noi non siamo una grande piazza, ma basta evidenziare come le grande piazze reagiscono allo sciopero: lo scorso anno a Napoli, ad esempio, su novecento rivendite soltanto centoventi o centotrenta hanno scioperato, si tratta di numeri ovviamente bassi».
Contrari allo sciopero, secondo Petrella, dunque, gli edicolanti sanniti: «In questo momento, parlando con i colleghi, l’orientamento è quello di disertare la serrata: ci sono molti che mi chiedono delucidazioni preoccupati perché una serrata di tre giorni rappresenta una perdita pesante in termini economici. Credo, in base a questi elementi, che le adesioni saranno davvero poche: si va in controtendenza rispetto a quello che viene detto a livello nazionale, si, ma sfido chiunque a potersi permettere di restare chiuso per tre giorni di fila».
A breve infatti arriverà anche il materiale per lo sciopero: «Mi arriveranno i volantini, che distribuirò, ma credo che resterà tutto invariato e che per le edicole il 24,25 e 26 febbraio resteranno giorni di apertura ordinaria». (Fonte: Ottopagine)
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