I redattori della Rai Campania, riuniti in assemblea, esprimono la loro piena adesione alle giornate di sciopero proclamate dall’Assemblea dei CdR «di fronte allo stato di profonda crisi dell’Azienda di Servizio Pubblico evidenziata, anche, dall’impoverimento dell’offerta informativa nazionale e locale -si legge in una nota del Cdr -ed il conseguente tracollo di ascolti ed autorevolezza». «Mobilitazione che si inserisce, a pieno titolo, nelle iniziative di “Riprendiamoci la Rai”, in difesa della libertà di informare e del diritto dei cittadini ad essere informati.
Nella totale assenza di un progetto complessivo di rilancio, in termini di contenuti, di risorse economiche e di strumenti tecnologici, la Rai appare incapace di competere in un mercato dinamico ed in rapida evoluzione, quasi rassegnata ad un destino di progressiva marginalizzazione. Destino favorito anche da scelte che sembrano (inconsapevoli?) atti di autolesionismo. Si destrutturano i palinsesti (vedi il caso Dandini) e si comprimono gli spazi di quello che è l’ultimo “monopolio” del servizio pubblico, l’informazione regionale cancellando da Rai3 l’edizione della notte dei telegiornali locali che verrebbe sostituita da un tg nazionale realizzato a Roma e messo in onda sul canale digitale di Rai News 24», prosegue la nota.
«La perdita di una edizione del telegiornale, preceduta dalla soppressione della rubrica quotidiana Nea Polis, prodotta dalla redazione di Napoli, modifica, in modo sostanziale, il piano editoriale della testata – prosegue la nota del Cdr – in aperta violazione del Contratto e della prassi delle relazioni industriali».
«Per contrastare questa allarmante deriva i redattori della Rai Campania ritengono inoltre che le giornate di astensione dal lavoro – conclude la nota -vadano accompagnate da nuove e più efficaci forme di protesta, ad esempio lo sciopero delle firme, e coinvolgendo il territorio con specifiche iniziative pubbliche». (Il Roma)
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