L’attività di protesta dei giornalisti Ansa prosegue senza sosta. Lo sciopero dei redattori dell’Agenzia, messo in atto per contestare i 65 esuberi previsti dal nuovo piano aziendale, è stato prolungato fino a lunedì 29 giugno, e non è detto che non possa proseguire. L’Assemblea della redazione dell’Ansa, attraverso un documento approvato, “conferma il no fermo dei giornalisti al piano di tagli presentato dall’azienda che pregiudicherebbe il ruolo della prima agenzia di stampa italiana”. Per l’Assemblea i contratti di solidarietà rappresentano uno strumento “inaccettabile, anche perché danneggerebbe in modo irreparabile ampiezza della copertura e qualità del notiziario”.
A venir meno sarebbe proprio quel ruolo di dorsale del sistema dell’informazione nel Paese e di garanzia di pluralismo e democrazia, testimoniato anche dalle numerose, e trasversali, testimonianze di solidarietà spontanea ricevute. Il mondo della politica in particolare si è subito espresso, da destra a sinistra, a favore dei giornalisti dell’Ansa.
All’Assemblea hanno preso parte i vertici del sindacato dei giornalisti e la Rsu, “come testimonianza della volontà di un percorso comune anche con la componente poligrafica“. Il documento continua confermando che per i giornalisti dell’Ansa “è prioritaria l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i colleghi da stabilizzare, come previsto dall’accordo sindacale del 2013, e fin dall’imminente scadenza del 30 giugno”.
I giornalisti dell’agenzia hanno anche richiesto una verifica immediata sui conti e su eventuali aree di recupero dei costi alternative alla solidarietà, che quindi non pesino sulla redazione. “Vanno anche esclusi i tagli ai budget della redazione e va assolutamente tutelato il lavoro dei collaboratori. I giornalisti sono pronti a aprire un tavolo di vertenza nazionale con la Fnsi ed a proseguire nella linea della massima visibilità anche con iniziative pubbliche. L’Assemblea affida un ulteriore pacchetto di giorni di sciopero al Cdr per complessivi 20 giorni”.
Servono soluzioni che potenzino il capitale umano dell’Ansa. Questo perché “un drastico ridimensionamento della redazione dell’Agenzia Ansa rischierebbe di mortificare il patrimonio di professionalità e di compromettere in maniera significativa la qualità complessiva del sistema informativo nazionale”. A lanciare questo allarme, atrraverso una nota, sono le associazioni regionali della stampa di Basilicata, Liguria, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Veneto e Puglia (Assostampa).
L’agenzia Ansa, dicono le associazioni, ha la funzione di un cuore pulsante per l’informazione in Italia. In quanto tale “va salvaguardata dai pesantissimi tagli previsti dall’azienda che ha individuato 65 giornalisti in esubero (oltre a 35 poligrafici) e ha previsto il ricorso alla cassa integrazione e ai contratti di solidarietà”. Il piano aziendale rischierebbe seriamente di causare “lo smantellamento di un presidio informativo radicato in tutte le regioni italiane e nelle più importanti capitai estere e condannerebbe la principale agenzia italiana a un’immeritata retrocessione nel panorama informativo nazionale e internazionale”.
Anche secondo l’Assostampa sarebbe necessario puntare su soluzioni alternative che salavaguardino e potenzino il personale dell’Agenzia, “soluzioni che devono necessariamente essere inquadrate in un piano del governo di rilancio del settore delle agenzie di stampa che ha bisogno di prospettive strategiche di lungo periodo”.
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