Il comitato di redazione di Askanews smentisce il sottosegretario Vito Crimi e lo accusa di aver detto falsità sul caso che rischia di far perdere il lavoro ai giornalisti dell’agenzia di stampa.
Replicando, Crimi, a un articolo de Il Giornale che parlava apertamente di un debito finora non onorato dal governo nei confronti dell’editore di Askanews, il sottosegretario ha parlato di “notizia falsa e priva di ogni fondamento laddove fa riferimento ad un presunto debito non pagato”. E ha aggiunto: “L’agenzia Askanews non vanta alcun credito con la Presidenza del Consiglio. Askanews ha avviato un procedimento giudiziario con una pretesa di pagamento per un servizio che sostiene di aver prestato priva di ogni fondamento, in quanto riferito ad un periodo successivo alla scadenza naturale del contratto, non rinnovato in quanto la stessa agenzia non é risultata vincitrice di alcuna delle gare successivamente bandite per il servizio di agenzia di stampa”.
Una ricostruzione che fa sobbalzare i redattori e i giornalisti dell’agenzia di stampa che affidano la loro replica a un comunicato del comitato di redazione: “ Il sottosegretario all’Editoria Crimi parla di articolo falso, in merito a quanto pubblicato dal Giornale sulla situazione di askanews, ma è lui che dice il falso quando parla di “una pretesa di pagamento priva di ogni fondamento”.
E quindi motivano nei dettagli le loro posizioni: “Il sottosegretario sa benissimo, infatti, che il servizio è stato prestato e anche fruito dalla quasi totalità delle appendici dello Stato, fattispecie appurata da un’indagine interna condotta dalla stessa amministrazione pubblica. La richiesta di pagamento per il servizio prestato da askanews e dai suoi giornalisti che sono minacciati da 27 esuberi, dal concordato e non hanno ancora ricevuto lo stipendio di dicembre, è legittima. Lo dimostra anche la proposta fatta dallo stesso Dipartimento con un’offerta molto inferiore al valore del notiziario, ma che, di fatto, sancisce che i servizi sono stati resi e fruiti”.
Quindi il duro attacco a Crimi: “Prima di parlare di notizie false, il sottosegretario si informi.Il Cdr è pronto a un confronto aperto, pubblico e anche in streaming se serve, con il sottosegretario per chiarire perché questo mancato pagamento sta mettendo in ginocchio oltre 90 famiglie e senza tacere le responsabilità di nessuno, anche dell’editore Luigi Abete. Chi rischia non è il presidente di Bnl, che come scrive il Giornale “privatizza i profitti e condivide le perdite”, ma i giornalisti che ogni giorno lavorano contro le fake news. Abbiamo lanciato un appello al governo 10 giorni fa, questa sarebbe la risposta?”.
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