“Il nostro settore si è già reso disponibile da tempo a istituire un compenso a favore degli editori anche se l’attuale normativa e una prassi consolidata consentono le rassegne professionali, non rivolte al grande pubblico. E non obbligano a nessun compenso. Tant’è che l’introduzione di un compenso ad hoc era evocata da ben tre proposte di legge degli scorsi anni, che prevedevano comunque garanzie per tutti”. Così Massimo Scambelluri, presidente di UniRass, l’associazione delle imprese italiane che si occupa di monitoraggio media, comunicazione, informazione, cura dell’immagine e di servizi informatici finalizzati alla comunicazione.
Proprio “richiamandoci a quelle proposte di legge – spiega Scambelluri (che è anche presidente di Data Stampa, una delle due aziende, con l’Eco della Stampa, tacciata di “violazione del diritto d’autore” e per questo denunciate da cinquantotto imprese editoriali – in rappresentanza di oltre 430 testate – che si rivedono in Promopress-Fieg) – auspichiamo un accordo con un Garante Pubblico, che istituisca un compenso a favore di tutti i 2.650 editori di quotidiani e periodici, siano essi associati Fieg, Uspi, Fisc, Anes, File o Mediacoop, e quindi non solo a favore dei 44 editori Promopress, e nuove regole condivise”.
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