Sarà il governo a scegliere il pluralismo che preferisce…

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Il Movimento Cinque Stelle presenterà in commissione Bilancio, al Senato, l’emendamento che prevede lo stop ai contributi per l’editoria già dal 2020. I documenti di cui ha preso visione l’agenzia di stampa Public Policy parlano della soppressone dei contributi radio e tv dal 2020, per la carta stampata dal primo gennaio dello stesso anno. Confermato il taglio a scalare che azzererà tutto al 2022.

Ma la novità è un’altra: la scelta di valorizzare e sostenere realtà editoriali sarà esclusivamente affidata al governo. Che deciderà, sua sponte, quali saranno le realtà da sovvenzionare con l’unico (amplissimo) limite della diffusione della cultura della libera informazione plurale, della comunicazione partecipata e dal basso, dell’innovazione digitale e social , dell’uso dei media. Tutto sarà affidato ai decreti del Premier.

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