SAPIENZA: GRILLO “SBAGLIA”, DA ELENCO CONDANNATI MANCA PORTAVOCE DELL’IDV

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Dichiarazione di Simone Sapienza, del Comitato Nazionale di Radicali Italiani

A pochi giorni dalle elezioni Beppe Grillo ha fatto appello in più occasioni all’astensione facendo circolare una lista di possibili eletti con sentenze di condanna o procedimenti giudiziari in corso.

Secondo Grillo tutti i partiti sono colpevoli di aver candidato in posti eleggibili esponenti politici condannati o con processi in corso. Solamente l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro – ha voluto evidenziato Grillo – poteva vantare liste “pulite”.

A questo proposito è opportuno ricordare la storia del neoeletto Leoluca Orlando. Nel 2005 si allontanò dalla Margherita per uno scontro avuto con Rutelli e si iscrisse all’IdV, con cui venne successivamente eletto alla Camera già nel 2006. Nello stesso anno fu condannato in via definitiva per il reato di diffamazione aggravata per aver dato del mafioso ad alcuni consiglieri del comune di Sciacca.

Come mai Grillo ha dimenticato di menzionare nella sua lista nera Orlando, rieletto con Idv e ora portavoce nazionale del movimento, mentre sono stati inseriti senza alcuna esitazione altri politici colpevoli dello stesso reato, come Lino Jannuzzi (FI) e Giovanni Mauro (FI), i cui nomi furono accolti dalle grida e dagli insulti del popolo del V-Day lo scorso 8 settembre?

Non esisterà qualche conflitto d’interessi tra l’ex-comico e il proprietario dell’IdV, avendo entrambi affidato la gestione della propria immagine alla stessa società di consulenza, la Casaleggio Associati S.p.A.?

Quale che sia la verità, i nodi prima o poi verranno al pettine. Il popolo dei Meet Up di Grillo è in grado di usare internet meglio dei Casaleggio: presto dovrà rendersi conto di una strategia che non si tira indietro nell’utilizzo della menzogna.

Come radicale non posso che rivendicare una classe dirigente quasi interamente condannata per reati legati alla disobbedienza civile e che per questo da anni ha perso il diritto all’elettorato passivo alle elezioni amministrative e regionali, così come rivendico la presenza nelle file radicali di un leader politico come Sergio D’Elia, riabilitato secondo i principi costituzionali, e che oggi rappresenta al meglio la cultura liberale, laica e gandhianamente nonviolenta, tanto necessaria a Grillo e a chiunque voglia combattere le caste d’Italia.

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