Mentre su “l’Ora della Calabria” incombe seriamente il rischio chiusura, il suo ex direttore, Piero Sansonetti, sceglie proprio la città dello Stretto per lanciare la sua nuova scommessa: “Cronache del Garantista”, o più semplicemente “il Garantista”, quotidiano nazionale con sede a Roma ed una redazione a Reggio Calabria che comprenderà una ventina di giornalisti calabresi. Il motivo della loro presenza è legato alla cordata di imprenditori calabresi che finanziano l’iniziativa con la costituita “Edizioni il Garantista”, con in testa il presidente di Confindustria, Andrea Cuzzocrea. Costituita anche la cooperativa dei giornalisti, Sansonetti è già al lavoro su un progetto editoriale che prevede un giornale in due dorsi di 20-24 pagine, con un’edizione nazionale diffusa in 20mila copie ed una calabrese con altre 10mila dedicate alla cronaca locale. Già noto il nome del vicedirettore, Angela Zaro de “Gli Altri” che, assieme agli altri giornalisti del settimanale che Sansonetti si appresta contestualmente a chiudere, si aggiungeranno al nucleo centrale di “Liberal” ed ai nuovi giornalisti calabresi. break-even è fissato in 5 mila copie e la spesa annua prevista oscilla tra il milione e mezzo ed i due milioni di euro. Il Garantista quindi si porrà come un volto nuovo all’interno del panorama giornalistico cartaceo calabrese, accanto a Quotidiano della Calabria, L’Ora della Calabria e Gazzetta del Sud. Liberal apparteneva al deputato di “Per l’Italia” ed ex Partito Comunista Francesco Adornato, ed era l’organo ufficiale dell’Unione di Centro. La cifra sborsata da Sansonetti si aggirerebbe tra gli 80mila e i 150mila euro. Verrà mantenuta la redazione attuale, e la testata sarà controllata da una cooperativa di giornalisti. Il Garantista beneficerà del finanziamento pubblico perché, grazie al decreto parlamentare approvato per salvare Il Manifesto nel giugno 2012, alle testate acquistate da cooperative di giornalisti, e che avevano già accesso ai finanziamenti, non è richiesto il requisito di 5 anni di “anzianità” della testata stessa. Sul nome scelto Sansonetti spiega: è ”il tentativo di fare un giornale non berlusconiano e che riporti il concetto garantista nella cultura di sinistra, ma in generale nella cultura italiana. Ma daremo spazio anche al punto di vista giustizialista. L’idea è quella di avere sempre accusa e difesa. Umberto Terracini, fondatore del Pci e padre costituente, è il punto di riferimento del comunismo garantista”.