Sulla rete unica, il vicepremier Matteo Salvini ristabilisce le priorità e spiega che il governo ritiene il tema di importanza strategica nazionale e preferisce, adesso, guardare ai piani industriali più che a quelli finanziari. Il ministro alle Infrastrutture, ieri, ha risposto a un question time in parlamento sul futuro della rete Tim. La vicenda è ovviamente legata alla corsa per l’acquisizione, lo scontro tra le due offerte recapitate sul tavolo del consiglio d’amministrazione del colosso della telefonia e delle telecomunicazioni italiane. Da un lato, la proposta degli americani del fondo Kkr. Dall’altro, l’offerta presentata da Cassa Depositi e Prestiti insieme agli australiani del fondo Macquaire.
Salvini ha commentato in aula: “Il Governo rispetta le scelte di una società quotata in borsa. Ma io personalmente preferisco sempre e comunque, quando si parla di porti, strade, aeroporti o tlc, un piano industriale che non un mero piano finanziario, che venga ad incassare nel breve termine. Qua abbiamo bisogno di medio lungo termine, di qualcuno che investa sulle infrastrutture e sulla rete del nostro paese”. Dunque ha puntualizzato che il suo ministero non è competente su questo tema: “Il Mit su questo tema c’entra zero”.
Quindi ha aggiunto: “E’ importante realizzare una rete delle telecomunicazioni a copertura nazionale che consenta all’Italia di raggiungere gli obiettivi che si è prefissata. La rete unica rappresenta una priorità nazionale e per questo sono al vaglio dal governo soluzioni che tengono in considerazione sia gli interessi delle parti in gioco sia gli aspetti relativi all’occupazione. Stiamo parlando di più di 40 mila dipendenti. Penso che sia un patrimonio di professionalità che a tutto il parlamento sta a cuore. E questo tenendo anche conto esigenza mantenere controllo il controllo pubblico dell’infrastruttura di rete”.
Il Governo, ha concluso il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Salvini, “mantiene la massima attenzione agli sviluppi” del dossier garantendo la piena autonomia di Tim.
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