Sembrano spuntare spiragli di ottimismo sul futuro dell’agenzia di stampa Misna. Lo spiega la Fnsi, mentre Carmine Curci, direttore dell’agenzia, scrive al Papa per scongiurare la chiusura
Gli ultimi giorni del 2015 sono decisivi per la Missionary International Service News Agency (Misna), l’agenzia che dovrebbe essere chiusa entro il prossimo 31 dicembre. La situazione è piuttosto complicata, tuttavia sembra che ci sia ancora qualche possibilità di salvezza. “Ci auguriamo che gli spiragli delle ultimissime ore possano preludere ad una intesa che impedisca l’oscuramento di una delle poche voci che ha davvero ‘illuminato’ le periferie del mondo, per usare una delle espressioni più care a Papa Francesco”, dicono il segretario nazionale e il presidente Fnsi Raffaele Lo Russo e Beppe Giulietti. “Chi in questi anni ha spesso utilizzato Misna come indispensabile fonte di informazione e di approfondimento faccia sentire la sua voce a sostegno della redazione”.
L’appello è stato lanciato da Lorusso e Giulietti qualche giorno dopo le dichiarazioni del direttore di Misna, Carmine Curci, che aveva raccontato: “Stiamo lavorando per trovare una possibile soluzione. Ma ci sarebbe bisogno di tempo ed essendo in periodo natalizio non abbiamo grandi spazi di manovra”. L’obiettivo è trovare nuovi soggetti che vogliano credere ed investire in “un progetto nato dal basso, dalle periferie tanto care a Papa Francesco”, ha detto ancora Curci.
Misna nasce nel 1997 con il desiderio di “dar voce a chi non ha voce” nel Sud del mondo: ascoltare gruppi umani marginalizzati, parlare e approfondire conflitti dimenticati, accendere la luce su territori considerati ai confini. L’agenzia Misna racconta da 18 anni racconta le periferie del mondo e ora rischia di spegnersi. Lo scorso 18 dicembre, infatti, l’assemblea dei giornalisti ha appreso la decisione degli Istituti missionari editori di chiudere la testata il 31 dicembre 2015. Le motivazioni sono di tipo economico, oltre ad una “mancanza di energie per mandare avanti il progetto”. Da quel giorno, si sono aperti incontri e trattative e sono moltiplicati i messaggi di solidarietà da ogni parte del mondo. Anche padre Giulio Albanese, fondatore dell’agenzia, è vicino alla redazione in questa difficile fase.
Curci ha sottolineato ancora che chiudere Misna “sarebbe una grave perdita, tanto più nell’anno del Giubileo della Misericordia. Servirebbe una visione piu’ ampia, che ci permetta di respirare”. Nel frattempo il Comitato di redazione ha lanciato una petizione su Change.org (‘Salviamo l’agenzia Misna, voce dei senza voce’), che in pochi giorni ha raccolto oltre 1.000 firme. La redazione di Misna, 4 giornalisti, 2 collaboratori e 3 traduttori, ha anche provato a mettersi in contatto con il Papa scrivendo una lettera per scongiurare la chiusura dell’agenzia.
Nel testo si legge che “senza Misna a pagare saranno le giovani Chiese, le periferie, la società civile che invoca una giustizia sociale senza cui non può esserci pace. In tutti i modi abbiamo pregato l’editore di sedersi attorno a un tavolo e trovare con noi una soluzione. Ci siamo offerti di continuare a lavorare tagliando i nostri stipendi, provando a fare di tutto, insieme – noi laici a fianco dei missionari – per far sì che Misna vada avanti. Ma non siamo stati ascoltati. Caro Francesco, ascoltaci tu”.