I tagli grazieranno i giornali delle minoranze linguistiche e le testate destinate agli italiani all’estero. Lo annuncia il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega all’editoria, Vito Crimi, ai taccuini dell’agenzia Public Policy. Non cambia, però, null’altro. Resta confermato lo scalino graduale che porterà all’azzeramento dei fondi nel 2022 e l’abrogazione, dal 2020, della legge che consentiva lo stanziamento di nuove risorse economiche a Radio Radicale.