Nessuna conciliazione tra Milano e Torino sul Salone del Libro. L’Italia avrà due manifestazioni in differenti locations. A certificare il naufragio delle trattative il ministro della Cultura Dario Franceschini, che ha dichiarato che la rigidità tra le due città hanno impedito di trovare una soluzione alla controversia. Torino non ha accettato la proposta di Milano, che prevedeva una fiera commerciale in Lombardia e una rassegna dedicata ad autori e librai nel capoluogo piemontese. Le due città ora guardano all’organizzazione degli eventi in programma nel 2017. Milano presenterà il suo piano il 5 ottobre. Torino deve ancora costruire l’organismo direzionale.
Il Salone Internazionale del Libro è una importante manifestazione editoriale che si svolge dal 1988 nella città di Torino. Ogni anno ospita case editrici di varie dimensioni e offre ai lettori un’occasione per assistere a conferenze di autori e presentazioni di libri. Chiaramente al capoluogo piemontese non va di perdere gli editori nella prossima rassegna. Lo strappo tra Torino e l’Aie si è verificato a febbraio. Il presidente dell’associazione, Federico Motta, si è dimesso dal Cda della Fondazione del Libro, l’ente che organizza annualmente la manifestazione. A luglio il Consiglio dell’Aie ha votato per l’abbandono del Salone piemontese e ha deciso di organizzare una rassegna parallela a Milano. Il motivo della rottura è una richiesta di maggiore autonomia da parte degli editori, non esaudita dalla Fondazione del Libro. A favore di Torino ci sono i 70 editori dell’associazione “Amici del Salone”, che invocano la difesa del patrimonio culturale accumulatosi in 30 anni di storia.
Ora, come prospettato da Franceschini, si profila una guerra tra Saloni che potrà solo andare a discapito della qualità degli eventi. E, di conseguenza, non ci sarà una vera spinta alla promozione della lettura in Italia. I dati raccolti dall’Istat nel 2015 si commentano da soli. Il 58% degli italiani non ha letto un libro nell’anno appena trascorso. Il 9,1% delle famiglie non ha libri in casa. La percentuale di lettori forti, quelli che “divorano” almeno libro al mese, si attesta solo intorno al 13,7%.
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