È un fiume in piena, Alessandro Sallusti.
L’ex direttore del Giornale, intervistato in esclusiva dal settimanale Vanity Fair, ne ha per tutti: da Vittorio Feltri a Enrico Mentana, passando per Gianfranco Fini e Renato Farina.
Tornato con la mente al 26 settembre, giorno in cui è stata emessa la sentenza di condanna ai suoi danni per diffamazione, Sallusti ha raccontato: «Ero nel mio ufficio. È entrato Nicola Porro e mi ha detto: direttore, abbiamo un problema. Ho capito. Ho guardato in faccia mio figlio Massimiliano, che era lì con me, e ho risposto: ‘Nessun problema’».
Parlando di Farina, il deputato Pdl che ha rivendicato la paternità dell’articolo per cui Sallusti è stato condannato, l’ex direttore del Giornale ha detto: «Farina è uno stronzo a prescindere da quello che ha scritto. È una vita che sono perseguitato dal doppiogiochismo di Renato. Lui aveva il dovere di avvisare il suo direttore, cioè io, che collaborava con i servizi segreti – giustamente – per salvare le vite degli ostaggi in Iraq. Mi ha mentito prima e dopo». Su Farina, Sallusti ha detto di aver sempre avuto dei dubbi. Per dissiparli intervenne Vittorio Feltri in persona: «Mi mandò un messaggio al telefonino: ‘Renato è un grande giornalista, se non sei d’accordo puoi sempre licenziarti’».
Non fu questo l’unico episodio in cui Feltri e Sallusti si scontrarono: «Nel 2008, quando ero direttore di Libero e lui direttore editoriale, gli editori Angelucci gli chiesero la mia testa e Vittorio gliela diede».
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