Meglio tardi che mai: l’antidoto contro la crisi di lettori si chiama compact quality, ovvero passare dal giornale lenzuolo, broadsheet, a quello tabloid, mantenendo l’autorevolezza e il rigore informativo del primo. Un’ondata partita gia’ alcuni anni fa dall’Inghilterra con Independent e Times, approdata in Germania con Die Welt e finalmente arrivata in Italia dove anche il Corriere della Sera ha deciso di rompere il tabu’ e stringere le pagine per vendere di piu'”. E’ la riflessione di Giancarlo Salemi, gia’ docente di Storia del giornalismo europeo presso l’Universita’ Lumsa di Roma e autore del volume ‘L’Europa di carta – guida alla stampa estera’ edito dalla Franco Angeli e giunto alla terza edizione. “Il bicentenario Times – prosegue Salemi – con la nuova formula e’ passato dalle 500mila copia a quasi 800mila, riconquistando una ampia fascia di lettori, e, soprattutto senza perdere i vecchi acquirenti”. “La ‘compact quality’, accompagnata dal ‘full color’, rende il giornale piu’ moderno, con articoli e analisi piu’ brevi, aumenta anche la foliazione del prodotto e, soprattutto – osserva ancora Salemi – riconquista la fascia dei lettori giovani, tra i 20 e 35 anni, che solitamente non acquistano quotidiani perche’ hanno come prima fonte informativa quella televisiva o quella legata a Internet e social network”. “Il Corriere della Sera di oggi – conclude allora l’autore de ‘L’Europa di carta’ – e’ un prodotto ben fatto, dalla veste grafica pulita e leggera con un editoriale in prima che non si leggeva, per schiettezza e nitidezza, da molti anni. Editoriali che per i giornali stranieri sono invece dei punti fermi per l’orientamento anche politico dei propri lettori perche’ la storia dei grandi giornali e’ la storia del carattere di un paese, delle sue elites, del suo popolo, dei loro gusti e dei loro tic”. (AGI)