La pubblicità cresce anche a luglio e gli investimenti aumentano dello 0,6%. Per i primi sette mesi della raccolta, il trend è buono e si attesta all’1,8%. Chiaramente, ancora una volta, gli Over the Top, hanno fatto incetta di incassi. E cannibalizzano i ricavi. Secondo Nielsen, che ha diffuso i numeri della pubblicità a luglio, senza Ott, search, social e classified, l’andamento si dimezza al 0,9 per cento.
I dati fotografano il tracollo dei quotidiani e dei periodici, il ridimensionamento della televisione e l’avanzata della radio. La tv, in particolare, cede l’1,1 per cento a luglio ma resta in crescita sull’anno dello 0,3%. I quotidiani perdono il 10,8% nel mese e l’emorragia pubblicitaria nel 2023 si attesta al 4,4%. Peggio fanno i periodici: -17,3 per cento a luglio. Ma tengono, però, sull’anno: -2,3 per cento. La radio, invece, corre. E solo a luglio la pubblicità radiofonica ha visto crescere il volume d’affari del 6,8% mentre sull’anno la crescita si attesta, per ora, al 6 per cento. Il web, invece, sale del 3,4%. Crescita a doppia cifra per l’Out of Home e la Go tv che salgono, rispettivamente, del 12,8% e del 35,6%. Tracollo per le direct mail (-9,5%), il Cinema si difende e rilancia (+7,4%) trascinato dal blockbuster Barbie.
A investire di più in pubblicità sui media sono stati, a luglio, le industrie e il comparto edilizio: l’aumento è addirittura a tre cifre con il +104,7 per cento. Seguono gli alimentari con un lusinghiero +32,8% e le automobili (+24,3%). Freno tirato per le telecomunicazioni (gli investimenti si sono contratti di un terzo, -30,1%), bevande e alcolici (-23,6%) e per il turismo (-44,7%).
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