Non si è fatto attendere il commento di Marco Rossignoli, Presidente Aeranti-Corallo, in merito alla legge di Stabilità 2015 recentemente approvata dal Governo tanto che, in una lettera aperta inviata a Gildo Campesato, direttore responsabile Corcom, ha esternato tutto il suo malcontento e la sua disapprovazione.
Diversi i punti, oggetto del contendere, sui quali il Presidente Rossignoli ha invitato Campesato a riflettere e che hanno profondamente deluso le aspettative delle emittenti locali coinvolte nel provvedimento, sotto diversi punti di vista. Ma procediamo con ordine.
Innanzitutto, secondo il Presidente Rossignoli le realtà imprenditoriali interessate dalla nuova normativa che interferiscono con i paesi esteri confinanti con il Belpaese, non sono 76 come annunciato dal Governo, ma ben 144.
Si tratta di network locali che entro il 30 aprile p.v. saranno costretti a chiudere i battenti con gravi ripercussioni anche in termini occupazionali, visto che sono coinvolte circa 2000 unità professionali che rimarrebbero senza lavoro.
Critica la posizione dell’Associazione anche in merito all’assegnazione del contributo previsto dallo Stato per la dismissione volontaria: 0,30 euro per ciascun abitante fidelizzato che, in moltissimi casi, non andrebbe nemmeno a coprire i costi degli investimenti effettuati per il passaggio dall’analogico al digitale terrestre.
In merito ai canali 58 e 60, diversamente da quanto dichiarato inizialmente, non si tratta di “canali pregiati” perché la loro assegnazione sarebbe valida solo per 5 anni e non per 12 (come avviene per il conferimento di altre autorizzazioni rilasciate ai fornitori di servizi audiovisivi) e anche perché potrebbero entrare in conflitto con i servizi LTE.
In bilico anche l’attuale numerazione LCN dei broadcaster locali che, in caso di ulteriori cambiamenti, per non perdere la ricevibilità tecnica, dovrebbero nuovamente risintonizzarsi.
Per quanto riguarda le agevolazioni fiscali, la Legge di Stabilità non contiene alcun provvedimento sulla proroga 2014 per i contributi sui diritti d’uso delle frequenze smentendo, di fatto, le ampie rassicurazioni fatte dal Sottosegretario Giacomelli in occasione di una recente audizione presso la Commissione Parlamentare per l’indirizzo e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.
Ricapitolando, secondo Rossignoli la nuova normativa rischia, da un lato di far “saltare” tante realtà locali e dall’altro, di rafforzare il duopolio Rai-Mediaset il tutto, ancora una volta, a discapito dei piccoli editori.
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