Il Senato della Romania, all’unanimità, ha votato una norma che obbliga radio e televisione a compensare le notizie negative con altrettante positive. Ora il testo passa al Presidente della Repubblica. Ma la legge non piace ai giornalisti romeni, che gridano già alla limitazione della libertà di espressione e di stampa. Così, a poche ore dal voto del Senato, da più parti sono arrivati gli appelli al Presidente Traian Basescu affinché non promulghi il testo. Lo stesso primo ministro Calin Popescu Tariceanu ha inviato una
lettera al capo di stato chiedendo di rigettare la norma.
“Dobbiamo prendere una posizione chiara e ferma sull’emendamento adottato dal Senato – ha dichiarato a Mediafax il presidente del Consiglio nazionale audiovisivo romeno, Razvan Popescu – Dobbiamo chiedere al presidente di non promulgare la legge, specialmente con questo emendamento. Un cambiamento del bilanciamento tra notizie positive e negative nei notiziari televisivi e radiofonici deve essere discusso”. Popescu si è detto “negativamente sorpreso che il Consiglio non sia stato invitato alla discussione del Senato, specialmente visto che la questione ci riguarda direttamente”.
Anche i giornalisti romeni, interpellati direttamente da Apcom, non hanno lesinato critiche all’emendamento da “par condicio”. Per Denisa Angel, corrispondente in Italia della tv nazionale romena Tvr1, questa norma “non è giusta, le notizie sono quelle che sono e la valutazione sul buono o cattivo deve essere fatta sul fatto. Non si può giudicare qualcosa con misure stabilite in questo modo e fare dosaggi come se fossimo in un laboratorio. La realtà è complessa”. La giornalista televisiva, che si occupa in particolare di inchieste, si dice preoccupata dalla possibilità
che Basescu promulghi la legge, perché “per me sarebbe quasi come avere un bavaglio sulla bocca. Non potrei più raccontare come si svolgono le cose realmente. È assurdo”.
Della stessa opinione Miruna Cajaveanu, corrispondente dall’Italia per il sito di notizie romeno Hotnews. “La norma riguarda soprattutto i tg e i radiogiornali – spiega – E’ chiaro che un’agenzia non può selezionare le storie in base a una percentuale stabilita. E, inoltre, bisogna capire cosa si intende per notizie cattive”. Per Miruna, “Sono soprattutto i telegiornali che hanno più audience a enfatizzare i fatti di cronaca nera in maniera negativa”.
Fabiana Cammarano
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