I Tg del servizio pubblico hanno “una funzione importantissima” da svolgere in questo periodo e quindi piuttosto che creare allarme tra i cittadini, farebbero bene a spiegare le ragioni della crisi finanziaria. Il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Paolo Romani, rilancia l’allarme lanciato dal premier Silvio Berlusconi sulla Rai come ”punto principale di diffusione del pessimismo”.
”Il servizio pubblico – ha detto Romani – ha una funzione gigantesca in questo periodo: in gioco c’è il rapporto di fiducia tra i cittadini e le istituzioni finanziarie. Se si continua a dire, da parte dei tg del servizio pubblico, che c’è la crisi e che possibilmente tutto andrà a finire ‘a carte 48’, il singolo cittadino, il signor Brambilla o il signor Esposito che hanno in banca 50 mila euro, corrono a ritirare i loro risparmi”. Romani ha citato l’esempio di ”Unicredit, uno degli istituti più esposti, che ha un valore in Borsa quasi pari agli asset immobiliari della stessa banca e dunque si trova in una situazione di massima sicurezza. Se però si crea allarme, Unicredit va in difficoltà”. Compito dell’informazione Rai, piuttosto, secondo il sottosegretario, è ”spiegare che tipo di crisi stiamo attraversando, che il nostro sistema è più sicuro rispetto a quello di altri Paesi, che solo alcuni istituti sono maggiormente esposti e non sono quelli bancari tradizionali, che la crisi del sistema economico reale è conseguenza di quella finanziaria”.
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