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ROMANI, SOTTOSEGRETARIO ALLE COMUNICAZIONI: SEPARAZIONE RETE RIMEDIO ECCEZIONALE

La separazione funzionale della rete di accesso di Telecom Italia è da “definire come rimedio eccezionale qualora gli strumenti di regolamentazione ordinaria del mercato” non si rivelino “efficaci”. E’ questa la valutazione espressa dal governo italiano in sede Ue secondo quanto riferito dal sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani nel corso dell’audizione alla commissione Trasporti della Camera.
Conversando con i giornalisti al termine dell’audizione, Romani ha specificato che la valutazione del governo è stata espressa in risposta alle sollecitazioni del commissario Viviane Reding che ha chiesto un’opinione agli stati membri sul tema delle reti d’accesso. Un “eccesso di regolazione”, ha spiegato infatti Romani, “rischia di penalizzare gli investimenti degli operatori” sulle reti di nuova generazione. In questo senso, dunque, “occorre trovare un punto di equilibrio per garantire la parità di accesso agli altri operatori tutelando anche i consumatori senza però penalizzare gli investimenti”. Riferendosi poi al dialogo tra Telecom Italia e l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni avviato da tempo sul tema della separazione funzionale della rete, Romani ha detto che “quella è la proposta fatta da Telecom all’Authority, ma è chiaro che il governo può avere una propria opinione”.
“A noi interessa -ha proseguito il sottosegretario- che sia Telecom Italia che gli altri operatori investano risorse per realizzare le nuove reti” in fibra ottica che garantiranno lo sviluppo della banda larga. “La stima è di una spesa tra i 10 e i 12 miliardi. Quindi la separazione funzionale ha un senso se non arriva a un punto tale da non rendere redditizi gli investimenti in un settore delicato come le tlc”. A chi gli chiedeva se questa valutazione del governo potesse influenzare il dialogo in corso tra Telecom e l’Autorità per le comunicazioni, Romani ha risposto che “non entriamo in questo dibattito, l’importante è trovare un punto di equilibrio”. Un concetto, questo della volontà di non penalizzare gli investimenti, che il sottosegretario ha ricordato di aver fatto anche nel recente corso dell’incontro con Cesar Alierta, presidente di Telefonica, il gruppo spagnolo principale azionista di Telco. (Aduc)

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