“Adesso che il Foglio chiude, che fai? Mi dici dici a che serve il Foglio? Non conta nulla… Perché esiste?”. Sono le parole con cui Rocco Casalino, portavoce del premier Giuseppe Conte e regista della propaganda M5S, ha apostrofato ieri pomeriggio Salvatore Merlo, giornalista del quotidiano de Il Foglio, durante il brindisi improvvisato dai grillini in piazza Montecitorio per festeggiare il taglio dei vitalizi (un risparmio di ben 18 milioni…). “Una intimidazione”, l’ha definita il cronista nel corso di Linea Notte su RaiTre.
In tv e sul giornale, il giornalista ha definito il comportamento di Casalino una “intimidazione”. La ricostruzione ha provocato non poche polemiche politiche. Mentre Anzaldi (Pd) ha chiesto all’ordine dei giornalisti della Lombardia (a cui Casalino è iscritto) di aprire un’istruttoria sull’accaduto e con mezzo Partito democratico a pretendere approfondimenti sulla vicenda, in mattinata è arrivata la replica del diretto interessato. “Ci mi conosce sa bene che sono solito fare battute. E una battuta era anche quella rivolta al giornalista del Foglio in un momento informale di festeggiamenti per i vitalizi” ha scritto Rocco Casalino in una nota. “Sono certo che Salvatore Merlo ne fosse ben consapevole – ha aggiunto – considerando che ho specificato anche con lui che stavo scherzando. Credo fortemente nella libertà di stampa e nel pluralismo dell’informazione – ha concluso il portavoce – sono il primo a volere che ci siano più mezzi di informazione possibili, ovviamente abolendo il finanziamento pubblico”. La frase di Casalino sembra un non tanto velato riferimento al fatto che il Foglio percepisce finanziamenti pubblici in quanto cooperativa giornalistica. All’inizio di giugno l’editore del Foglio, Valter Mainetti, un imprenditore con grossi interessi immobiliari, aveva criticato il suo stesso giornale con una lettera aperta, accusandolo di aver un atteggiamento preconcetto nei confronti del nuovo governo che avrebbe dovuto invece trattare con maggior riguardo.
Oggi Casalino ha spiegato che la sua era «una battuta» rivolta a Merlo «in un momento informale di festeggiamenti per i vitalizi. Sono certo che Salvatore Merlo ne fosse ben consapevole, considerando che ho specificato anche con lui che stavo scherzando. Credo fortemente nella libertà di stampa e nel pluralismo dell’informazione».
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