E’ arrivato l’atteso provvedimento Agcom nei confronti di Tim e Wind per il mancato rispetto della nuova normativa in materia di roaming. Il regolamento UE 2120/2015 ha ridotto i costi del roaming per quanto riguarda chiamate, messaggi e connessione dati. Alla tariffa utilizzata su territorio nazionale si aggiungono costi limitati. 5 centesimi per le chiamate in uscita, 2 centesimi per i messaggi e 5 per la connessione dati. La definitiva abolizione del roaming avrà luogo nel giugno 2017, quando tutto il traffico sarà dedotto dalla tariffa in utilizzo.
I due operatori non hanno tenuto conto dei dettami comunitari. Tim ha attivato senza avvisare i propri clienti la tariffa “Europa Daily Basic”, che costa 3 euro al giorno per 100 minuti di chiamate e 100 di Sms e altri 3 euro per la connessione dati. La tariffa speciale si applica per tre volte prima di lasciare spazio alla tariffazione a consumo prevista dall’UE. Le cose non cambiano molto sul versante Wind. L’opzione flat in questo caso prevede 15 minuti per chiamare, 15 per ricevere, 15 sms e 50 mb da utilizzare entro le 24. Wind consente di disattivare l’offerta per passare alla tariffazione a consumo, ma quest’ultima secondo l’Aduc è presentata in modo erroneo come un’altra offerta da attivare. L’Autorità ha pertanto contestato a Tim e Wind l’applicazione automatica di tariffe a pacchetto nei confronti dei propri clienti.
Ora gli operatori dovranno modificare le loro tariffe entro il 30/06. L’Agcom ha anche lanciato un monito generale nei confronti degli operatori telco, invitandoli ad una maggiore trasparenza informativa nell’ambito dei lanci delle offerte.