“ROAD TV ITALIA, ECCO LA WEB TV CHE GUARDA AL FUTURO”

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Quella partenopea è sicuramente una realtà editoriale fuori del comune.
Composta da imprenditori coraggiosi. E forte di idee spesso innovative, di sicuro futuristiche.
Difficili da trovare in punti che non siano all’ombra del Vesuvio.
Lo è maggiormente se guardiamo alla realtà delle web tv, vero e proprio fenomeno emergente del terzo millennio, dato in forte crescita nell’affollato mercato editoriale campano.
Editoria.tv prova ad indagare l’altra faccia del mercato editoriale della Terra Felix.
E lo fa dopo aver sentito editori storici come Riccardo Romano, direttore di Canale Otto; Giovanni Tajani, editore di Televomero; Livio Varriale, direttore editoriale di Julie Italia, spostando il confronto proprio sul terreno avanguardistico delle web tv.
Sotto i riflettori, questa volta, finisce Renato Votta editore di Road tv Italia, la prima televisione via internet interamente “made in Italy”.
Una sfida ancora tutta da giocare, quella messa in campo nel febbraio del 2011 con il lancio di Road tv.
E che Renato Votta e il suo socio Giovanni Copertino sembrano intenzionati a vincere, costi quel che costi.
Perché, spiega Votta: “quella del web è la tv del futuro”.

-Road Tv Italia nasce con uno spiccato spirito indipendentista…

“Certo, assolutamente. Però ci teniamo a precisare una cosa: il nostro è sì uno spirito indipendentista, ma non ci reputiamo antagonisti.
In poche parole: quello cui miriamo e che cerchiamo di tradurre in pratica, è un’informazione libera, capace, cioè, di dare spazio alle esigenze della gente, senza per questo risultare, a tutti i costi, un’emittente di denuncia scandalistica”.

– Sì, ma come fare per mettere in pratica questi…buoni propositi?

“Il nostro modo di fare tv è facilmente riconoscibile a partire dall’impronta democratica che contraddistingue la programmazione di Road tv.
Ad esempio con il programma ‘Un giorno con…’ si è scelto di dare ampio spazio al mondo della politica in occasione delle scorse elezioni comunali di Napoli.
Abbiamo avuto nostri ospiti sia l’attuale sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, sia tutti gli antagonisti che allora gli contendevano la fascia tricolore.
Senza alcuna preclusione”.

– Insomma: niente padroni né padrini.
Ma anche un chiaro addio ai tradizionali “spazi fisici” della redazione a vantaggio di gruppi di lavoro itineranti: dove pensate vi porterà questo tipo di scelta?

“La vera risorsa di questo tipo di scelta sta, a mio avviso, nella potenzialità stessa di una visione che per certi versi può apparire ambiziosa, ma allo stesso tempo, è anche ricca di fascino.
Il nostro obiettivo, infatti, è quello di portare Road Tv in ogni città del Paese, creando così una rete sinergica di professionisti.
Per ora siamo presenti solo su Napoli, ma è un primo passo per una buona partenza”.

– Siete sul mercato televisivo da quasi due anni, quali difficoltà avete trovato quando avete deciso di mettere in piedi Road Tv?

“Oltre ai problemi logistici legati alla scarsità di risorse, inizialmente limitate, il primo ostacolo che abbiamo fronteggiato è stato, sicuramente, quello di natura prettamente economica.
Volete sapere come abbiamo fatto a reperire il capitale di partenza?
Semplice: abbiamo attinto direttamente alle nostre tasche”.

-Ma avrete ricevuto finanziamenti?

“Abbiamo presentato una richiesta di finanziamento di 90.000 euro ad Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa.
Siamo tuttora in attesa di risposta”.

– Di quanti giornalisti è composta la vostra redazione?

“Contiamo sul supporto di quindici collaboratori, mossi da una sincera passione per il giornalismo.
Al momento non siamo in grado di poter riconoscere loro una retribuzione economica, anche perché, finché non riceveremo il finanziamento, non potremo fatturare”.

-Quanto è valida, oggi, in termini di fruibilità, la Web Tv in Italia?

“A mio giudizio, la web tv in Italia è già una realtà piuttosto valida, se solo si pensa che l’associazione “Altra Tv” conta 642 web tv disseminate su tutto il territorio italiano e che, messe assieme, queste tv raggiungono un audience di 500.000 persone al giorno”.

– Quella web sarà anche la tv del futuro?

“Sì, assolutamente.
Credo fermamente in quest’affermazione.
Vedrete: massimo due, tre anni e quella che oggi sembra solo una profezia, diventerà realtà.
La web tv diventerà realmente la tv del futuro”.

-La vostra impostazione editoriale si richiama al cosiddetto “giornalismo partecipativo”. Di cosa si tratta, in concreto?

“Rispetto al classico ‘giornalismo partecipativo’, che si basa unicamente sull’apporto di notizie da parte degli utenti, noi cerchiamo di andare oltre.

– In che senso?

“Nel senso che il contributo degli utenti è indubbiamente un valore aggiunto per il nostro lavoro, ma non è né può essere l’unica fonte cui attingere per le notizie”.

– Vi siete posti l’ambizioso obiettivo di “dare voce alla gente”. Ma è anche vero che altre emittenti locali non sono riuscite ancora a soddisfare pienamente questa mission…

“Sì, si può dire che con il nostro impegno di “dare voce alla gente”, andiamo a cogliere un bisogno consolidatosi in questi ultimi anni.
Un bisogno che i media tradizionali non riescono più ad interpretare.
Ma questo accade perché c’è ancora un’ottica troppo chiusa in questo senso.
Un’ottica che noi, come libera tv non antagonista, e soprattutto come tv del web, non abbiamo”.

– Quali sono i punti di forza del palinsesto televisivo di Road Tv?

“Il nostro vero punto di forza è proprio il contatto con il pubblico, reso possibile dalla nostra presenza fisica per le strade e nelle piazze della città.
A questo proposito ogni week end siamo presenti sul Lungomare di Napoli per sostenere di volta in volta importanti iniziative sociali”.

– C’è spazio anche per i contenuti d’intrattenimento?

“Certamente.
Cerchiamo di coniugare sempre l’anima dell’impegno sociale con quella più leggera dell’intrattenimento.
Offriamo un palinsesto vario con programmi come “One shot” una risposta critica a Telepadania,“Fast Love” in cui si cerca l’anima gemella, o ancora: il nuovo format “Spa-Solo per amore”, teso a sensibilizzare il pubblico sui problemi dell’ambiente e a mantenere i riflettori accesi su un’emergenza che magari è ancora in atto”.

– Per la trasmissione dei contenuti di informazione , come l’edizione flash del Tg, vi appoggiate all’emittente Napoli1Tv che trasmette sul canale 117 del digitale terrestre. La scelta vi soddisfa?

“Quella con Napoli1tv è una partnership che ci soddisfa pienamente perché la linea editoriale scelta dal canale si sposa perfettamente con la nostra vocazione giornalistica”.

– Un’altra partnership che sostenete con entusiasmo è quella con Federico Tv, ci può dire di cosa si tratta?

“Federico Tv è la prima web tv fatta dagli studenti per gli studenti.
Uno spaccato sul mondo universitario napoletano affrontato dal punto di vista dei ragazzi.
È per questo che crediamo fortemente nella partnership e sosteniamo il progetto con corsi di formazione rivolti agli studenti aspiranti giornalisti che mettono in pratica quanto appreso attraverso servizi ed inchieste sul mondo accademico”.

– La consultazione pubblica dell’Agcom è appena iniziata e terminerà nel giro di un mese. Quali vi augurate possano essere le scelte del Garante sul ricorso al Tar per quanto riguarda l’assegnazione delle frequenze?

“Be’, per quanto riguarda l’assegnazione delle frequenze, ci auspichiamo che vengano adottati criteri più democratici.
Dal mio punto di vista l’audience non è un valido criterio di valutazione perché va a rafforzare chi è già forte sul mercato.
Bisognerebbe, invece, dare visibilità a tutti, adottando magari criteri random o di rotazione”.

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