Impazza in queste ore il toto-nomine per il rinnovo del Cda della Rai. In pole position per la poltrona di amministratore delegato sembrerebbe esserci Antonio Campo Dall’Orto, dirigente di Viacom e membro del Cda di Poste Italiane. Il manager è molto vicino al premier Matteo Renzi e risponde ai requisiti indicati dalla riforma. Inoltre sarebbe anche gradito al leader di Fi, Silvio Berlusconi, con il quale ha lavorato in passato. Dall’Orto ha anche guidato La7 e Mtv. In alternativa ci sarebbe Andrea Scrosati, vicepresidente di Sky Italia. L’amministratore delegato è nominato dal Governo e sostituisce la figura del direttore generale, rispetto al quale ha poteri più ampi. Nominerà direttamente direttori e dirigenti di seconda fascia con il parere non vincolante dal Cda. L’eccezione è rappresentata dalla nomina dei direttori di testata, per la quale non dovrà esserci l’opposizione di due terzi del consiglio.
L’altra partita è quella che riguarda il presidente, che sarà nominato dal Cda con la necessaria approvazione di due terzi della Commissione di Vigilanza. I nomi più gettonati sono quelli di Giovanni Minoli, Marcello Sorgi e Mario Anselmi. I primi due hanno già esperienze con la Rai, il terzo attualmente dirige l’Ansa. La nomina dei consiglieri avverrà domani, mentre per quella del presidente bisognerà attendere giovedì. Il Pd dovrebbe esprimere tre, forse quattro, dei sette nomi. Degli altri tre uno dovrebbe andare al Movimento 5 Stelle e gli altri due saranno espressione del voto del centrodestra. Sulle scelte influiranno le annunciate modifiche alla composizione della Commissione di Vigilanza. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, provvederà ad assegnare posti nella Commissione alla corrente fittiana e a Gal. A farne le spese saranno Forza Italia e M5S.
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