“…Non è mia abitudine aspettare troppo, l’Italia deve affrettarsi a varare il DDL di riforma del sistema radiotelevisivo”. E’ con questa frase che il Commissario Ue per la Concorrenza, Neelie Kroes, promette di intervenire al più presto nei confronti dell’Italia che risulta ancora inadempiente sul fronte delle richieste che riguardano il mercato radioTv italiano, soprattutto alla luce del fatto che la conferenza dei capogruppo della Camera non ha, infatti, calendarizzato i lavori sul Ddl in Aula da qui alla fine dell’anno. Come ricordiamo, il Ministro delle Comunicazioni aveva chiesto una proroga di due mesi (richiesta di proroga che era stata avviata in vista del fatto che il disegno di legge, sarebbe dovuto arrivare all’esame dell’Aula della Camera a metà ottobre) al termine posto dall’Unione europea per riformare la Gasparri ma la Commissione ha respinto la richiesta.
Il rigetto da parte della Ue aprirà la porta a sanzioni per il nostro Paese dell’ordine di 300-400 mila euro al giorno, finché la normativa nazionale sulle televisioni non sarà cambiata. Infatti, secondo l’Antitrust Ue, la legge Gasparri attualmente in vigore “potrebbe introdurre degli ostacoli all’ingresso di nuovi operatori nel mercato dei servizi di radiotrasmissione in tecnica digitale, venendo quindi a rafforzare la posizione degli operatori televisivi già presenti sul mercato italiano”, come Rai e Mediaset, sfavorendo l’ingresso di altri operatori e limitando la concorrenza. Ieri, in occasione della conferenza stampa che annunciava la fine della vendita delle Tv analogiche per il prossimo anno, Gentiloni ha indirettamente risposto a Bruxelles, sostenendo: “…Il governo crede fortemente in questo disegno di legge, dove per governo si intende il sottoscritto e il presidente del Consiglio” e perciò “…riproporremo con forza il problema che venga calendarizzato il prima possibile”. Dopo aver già scritto al presidente Bertinotti per sollecitare la calendarizzazione del testo, il Ministro ha affermato: “…con Prodi valuterò le forme per chiedere che Montecitorio approvi rapidamente il Ddl”. Il fatto, ha aggiunto, “…che le Commissioni parlamentari di merito stiano terminando l’esame del testo e che la Commissione Ue , che non ha accettato il rinvio, stia passando gli atti alle Corte di giustizia sono elementi che confermano la necessità di approvare celermente la legge”.
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