Nel suo ultimo comunicato stampa il Consiglio dei Ministri ha comunicato di aver approvato un decreto legislativo che prevede disposizioni per la ridefinizione della disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici. Il decreto attua previsioni contenute nella legge 198 del 26/10/2016. Il provvedimento determina le categorie di imprese legittimate a chiedere l’accesso ai contributi pubblici. Trattasi di: cooperative giornalistiche che editano quotidiani e periodici; imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale è detenuto in misura maggioritaria da cooperative, fondazioni o enti senza fini di lucro; imprese editrici che editano quotidiani e periodici espressione di minoranze linguistiche; imprese editrici che editano periodici per non vedenti e ipovedenti; associazioni dei consumatori che editano periodici in materia di tutela del consumatore; imprese editrici di quotidiani e periodici italiani diffusi all’estero. Nel contempo il decreto stabilisce anche le categorie inabilitate alla richiesta dei contributi. Si parla di imprese editoriali quotate in Borsa, pubblicazioni specialistiche e imprese editrici di organi di informazione dei partiti. Il decreto rivede, poi, alcuni aspetti relativi al sistema di calcolo dei contributi. Al fine di diffondere la digitalizzazione dell’informazione si riconoscono in percentuale più alta i costi connessi alle edizioni digitali. Viene, inoltre, stabilito un limite massimo alla contribuzione. Non si potranno ricevere aiuti in misura maggiore del 50% dei ricavi conseguiti nell’anno di riferimento. Il decreto sarà presto trasmesso alle Camere, nelle quali vi sarà l’esame delle Commissioni competenti.
John Elkann ha intenzione di vendere Repubblica. E con l’eventuale cessione del quotidiano, Gedi verrebbe…
I governi vanno ritenuti responsabili delle morti dei giornalisti: lo afferma l’Ifj, la Federazione internazionale…
Il Papa vuole che si cominci a fare la pace partendo dalla comunicazione, dall’informazione, dal…
Il comitato di redazione di Askanews “chiama” il sottosegretario Alberto Barachini. I giornalisti dell’agenzia di…
Anche i pubblicitari si oppongono alla web tax: Federpubblicità snocciola numeri, dati e cifre per…
La manovra non piace agli editori perché non c’è “niente per il libro”. E l’Aie…