Il testo di legge per la riforma dell’editoria, che istituisce il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, “è importante e ampiamente condivisibile, ma occorre prevedere due norme transitorie ed adeguare alcuni parametri”. Così Roberto Calari, presidente dell’Alleanza delle Cooperative italiane comunicazione, ha parlato dalla sala Caduti di Nassirya del Senato.
L’occasione per tornare a parlare della proposta di legge è stata offerta da una conferenza stampa organizzata dalla stessa Alleanza intitolata “Riforma Editoria Subito”. Dopo l’approvazione in prima lettura alla Camera il testo della riforma che mira a ridefinire la disciplina del sostegno pubblico all’editoria è passato al vaglio del Senato.
In primis, ha spiegato Calari, bisogna “garantire le risorse per il 2015 ( quelle stanziate a suo tempo sono del tutto insufficienti)”. Inoltre è necessario “inserire quattro semplici e selezionati emendamenti ordinamentali che non comportano oneri finanziari e non inficiano l’esigenza di approvare urgentemente la riforma in itinere, ma che sono di fondamentale importanza per dare il segno giusto alla riforma, nella logica indispensabile della tutela e dell’allargamento del pluralismo dell’informazione nel Paese”.
Per il presidente di Aci comunicazione queste “sono condizioni minime indispensabili per traguardare i cambiamenti comunque significativi che la normativa produce sulle realtà in essere”, ma non bisogna dimenticare anche altri aspetti. Ad esempio tutto quello che riguarda la spinta all’innovazione, con l’incentivo a costruire nuove piattaforme digitali comuni tra le diverse testate. Altro tema centrale sono poi le nuove opportunità che potranno nascere per la creazione di nuove start up indipendenti tra giovani giornalisti e pubblicisti sia per quanto concerne la carta stampata, sia per quanto riguarda l’online.
Alla conferenza hanno preso parte sia esponenti del Senato – gli on. Roberto Cociancich (relatore in Commissione), Stefano Collina, Luciano Uras e Anna Maria Bernini – che i vertici della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, rappresentati dal presidente Beppe Giulietti. A coordinare i lavori è stato il senatore Vincenzo Vita.
L’obiettivo comune, quindi anche per il Parlamento, resta quello di una rapida approvazione della Legge in Senato. La speranza degli editori è che il Governo possa prendere in carico alcune delle proposte di emendamento evidenziate nel corso della riunione, si legge sul sito dell’Alleanza delle cooperative, a partire dalla necessità di individuare una norma transitoria o, comunque, un intervento urgente teso a sanare con al massima urgenza la mancanza di risorse adeguate per i contributi diretti per il 2015.
Il mondo dell’editoria ha fatto capire di avere bisogno di risposte concrete dal Governo, con l’auspicio che gli emendamenti proposti possano essere esaminati con la necessaria apertura. Anche perché “sono del tutto regolamentari e non comportano oneri aggiuntivi per lo Stato”.
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